Dopo qualche ritardo e disservizio (scusate!) arriva finalmente in libreria, il 20 ottobre, Uno studio in rosso, il primo romanzo di Arthur Conan Doyle con protagonista Sherlock Holmes, illustrato per le nostre edizioni da Ale+Ale.
All’inizio sembra proprio uno slittamento semantico.
Sherlock Holmes è un ‘segugio’ e quindi eccolo rappresentato con la faccia di ‘segugio’. L’ispettore Lestrade sembra un furetto? Pronti! Eccolo furetto. Un gioco di rimandi e di allitterazioni divertente e divertito.
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Ale+Ale |
Senonché
Ale+Ale sono disegnatori colti e raffinati, attentissimi alla storia dell’arte e della grafica e allora viene subito in mente che i loro
collages elettronici si posizionino in un luogo preciso per ispirazione e riferimenti. Surrealisti i nostri due autori? Certo, perché operano con grande
nonchalance quel cortocircuito visuale, concettuale e logico che è, appunto, forma e sostanza di ogni surrealismo, e quindi anche del loro disegnare ‘surreale’, dove
Ale+Ale mantengono sempre un tono elegantemente ironico e autoironico.
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Grandville |
I due
Ale si mettono dunque, volontariamente e con un pizzico di sana presunzione,
lo avevamo accennato in un precedente post, in quella linea grafica che comincia dal
Grandville delle
Metamorfosi e della
Vita pubblica e privata degli animali, passa per il
Mussino delle
Avventure di Pinocchio, si ricollega alla
Settimana di Bontà di
Max Ernst e non è certo estranea ai grandi quadri metafisici dipinti negli anni Trenta da
Alberto Savinio.
Ci abbiamo messo il carico? Forse, ma abbiamo rinunciato a correre, e lo potevamo certamente fare, ancora più indietro nel tempo.
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Grandville |
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Grandville | | | |
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Grandville |
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Attilio Mussino |
Corpi di uomini e volti di animali, con le caratteristiche accavallate degli uomini e degli animali, con i vizi e le virtù dei generi, con le parole, e poi i segni, che diventano metafore, che alludono e suggeriscono.
Era così che funzionavano i disegni di
Grandville (
borderline, dove riesce difficile stabilire se ci si trovi di fronte ad animali antropomorfi o uomini imbestialiti), è così che funzionano i
collages di
Ernst: il ritratto di una società in completa e continua trasformazione, liquida, dove “…
individuare realtà possibili combinando ritagli di vecchi giornali, disegni probabili e sogni”
(Ale+Ale).
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Marx Ernst |
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Alberto Savinio |
Oppure, come ebbe a scrivere Alberto Savinio, chiarendo in maniera definitiva la sostanza della sua opera artistica, “…
quelle mie pitture sono ‘studi di carattere’; o meglio ancora ‘ritratti’. Perché il ritratto, il ‘vero’ ritratto, è la rivelazione dell’uomo nascosto. Il quale ora è un gatto, ora un cervo, ora un maiale. Più di rado un leone. Ancor più di rado un’aquila. Spesso un animale senza vita ma egualmente nocivo e mortifero, ossia una carogna.”
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Alberto Savinio |
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