sabato 7 maggio 2011

Elementare Watson!


I fan di Sherlock Holmes, e del romanzo giallo in genere, forse sanno che a Sesto Fiorentino esiste una delle associazioni di appassionati più attiva e dinamica d'Italia, Uno studio in Holmes. Proprio in collaborazione con quest'associazione la Biblioteca Ernesto Ragionieri, in occasione del Maggio dei Libri, ha organizzato la cerimonia  della nuova collocazione in biblioteca del busto di Sherlock Holmes.
Nell'occasione, sabato 14 maggio alle ore 10 in Sala Saggistica sarà presentata l’edizione illustrata da Ale+Ale di “Uno studio in rosso”  (Prìncipi & Princípi, 2011) e verranno esposte le illustrazioni originali.

Un segugio contro l'intolleranza

Di statura, Holmes superava il metro e ottanta ed era così magro che sembrava più alto. Aveva gli occhi acuti e penetranti; il naso, affilato e un po’ aquilino, conferiva al suo volto un’espressione vigilante e decisa. Anche il mento, squadrato e pronunciato, denotava salda volontà.

Questo è dunque Sherlock Holmes, nella prima descrizione del suo nuovo coinquilino, il dottor Watson, reduce e convalescente dopo la campagna militare d’Afghanistan.
Via via che la loro conoscenza si fa meno occasionale Watson comincia a definire meglio il suo nuovo amico, ne impara a valutare pregi e difetti: con stupore, in una delle prime pagine de Uno Studio in rosso, li elenca. Sentite qua:

Cognizioni di Sherlock Holmes

1. Letteratura: zero.
2. Filosofia: zero.
3. Astronomia: zero.
4. Politica: scarse.
5. Botanica: variabili. Conosce a fondo caratteristiche e applicazioni della belladonna, dell’oppio e dei veleni in generale. Non sa nulla di giardinaggio e di orticoltura.
6. Geologia: pratiche, ma limitate. Riconosce a prima vista le diverse qualità di terra. Dopo una passeggiata, mi ha mostrato delle macchie sui suoi calzoni indicando, in base a colore e consistenza, in qual parte di Londra aveva raccolto il fango dell’una o dell’altra macchia.
7. Chimica: profonde.
8. Anatomia: esatte. ma poco sistematiche.
9. Letteratura sensazionale: illimitate. A quanto pare, conosce i dettagli di tutti gli orrori perpetrati nel nostro secolo.
10. Suona bene il violino.
11. È abilissimo nel pugilato e nella scherma.
12. È dotato di buone nozioni pratiche in fatto di legge anglosassone.

Le capacità di Sherlock Holmes

Le pagine scorrono e Sherlock Holmes assume connotazione più definita. Le sue deduzioni affascinano, stupiscono e, a volte, irritano il dottor Watson che le registra con l’ammirato stupore di un fanciullo. Il detective acquista un'aura 'magica', un fascino quasi mistico, agli occhi dell’ingenuo narratore delle sue imprese.

Questo però è solo l’antefatto dello Studio in rosso e quando la trama si infittisce, la storia di Arthur Conan Doyle prende un'altra piega. Da una parte la cronaca di un delitto misteriosissimo che Scotland Yard non riuscirebbe mai a districare da sola, dall’altra una storia parallela e lontana che di quel delitto costituisce l’antefatto e la causa.
E proprio qui sta la modernità del romanzo. Nella denuncia e nell’orrore che lo scrittore e i personaggi provano (trascinando, va da sé, il lettore), per l’integralismo fanatico e prepotente dei ‘cattivi’ della storia che assomigliano tanto ai protagonisti di altre storie, più moderne e attuali. Le radici del delitto affondano lontano, nel tempo e nello spazio, nell’Utah dei Santi dell’ultimo giorno e il loro fanatismo bigotto e ipocrita sarà la chiave di volta di tutto quello che poi succederà a Londra sotto gli occhi del nostro detective e del suo assistente.
Un bellissimo libro che è come una storia dei nostri giorni, e che noi leggiamo con lo stesso orrore di una cronaca di fanatismo religioso.

L'ispettore Lestrade di Scotland Yard
Una metafora quindi, e non è dunque un caso che Ale+Ale abbiamo dato corpo alla storia trasportando i personaggi nell’universo delle metafore. Sherlock Holmes è un 'segugio' dal volto aguzzo e allungato, il dottor Watson un cagnone affidabile e fedele ma, in tutta evidenza, un po’ tonto, l’ispettore Lestrade ha faccia e aspetto di furetto. Così tutti gli altri personaggi, così le ambientazioni del romanzo, perfettamente ma surrealmente riferite ai ‘loro’ ambienti originali, dalle strade di una Londra ottocentesca e notturna, alle pianure e ai canyon dell’America dei pionieri. Tavole graffiate di segni e colore, dove l’antropomorfismo delle caratterizzazioni parte da Grandville, passa per la Settimana di bontà di Max Ernst, lambisce, senza quasi portarne traccia, l’universo di Walt Disney per giungere all’efficacia di certi scraper board di Karel Thole (e qui stiamo pensando alle tavole del maestro per il ciclo mondadoriano di Fantomas). 

Pionieri verso l'Utah
Aspettiamo con curiosità che Alessandro e Alessandra mettano mano agli altri tre romanzi di Conan Doyle con protagonista il 'segugio' Sherlock. Il primo ad essere annunciato è Il segno dei quattro e ci porterà nell’India lontana, cuore inquieto e anima misteriosa dell’Impero britannico.

Ale+Ale firmano le loro stampe digitali alla Fiera del Libro di Bologna



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