In un paese dove le scuole si pensa di farle pulire dai bidelli, dove tutto quello che succede nell’istituzione sembra avvenire per opera di volontariato e buona volontà, dove il tempo pieno si dimezza per tagli di vario ordine e grado, dove le classi si accorpano per non inserire i precari a ruolo, non stupisce certo che non ci siano soldi per l’acquisto di libri e per la creazione, in ogni classe, o perlomeno in ogni scuola, di una biblioteca per gli studenti.
Ma, si sa, ‘la cultura non si mangia’ e se un illustre ministro la pensa così, è abbastanza conseguente che anche la lettura non sia tra le priorità della scuola attuale. Almeno non con mezzi istituzionali.
Ecco quindi tornare quello che dicevamo prima: la buona volontà e il volontariato che surroghi una mancanza istituzionale sempre più forte e sempre più imbarazzante.
Bella quindi l’iniziativa di Sinnos che lancia in queste settimane la sua campagna 2011 “I libri? Spediamoli a scuola!”, una campagna che sembra un atto di ‘resistenza umana’ e che vuol coinvolgere le famiglie, gli insegnanti, i bibliotecari, i librai e gli editori.
Chi vuol diventare ‘azionista’ del progetto può consultare una Borsa titoli nella librerie indipendenti che aderiscono al progetto e acquistare, di conseguenza, uno o più titoli da consegnare, a fine anno, alla scuola gemellata con la libreria contribuendo così, in tutto o in parte, alla creazione della Biblioteca scolastica. Un atto concreto e fattivo, un rimboccarsi le maniche, un segno di chi non vuole arrendersi. Un bel segno.
Tutte le informazioni sul progetto nel web site di Sinnos.
che bella iniziativa, la rilancio sul mio blog e ad amici e conoscenti! Come dicevan dei buffi amici con i baffi: l'unione fa la forza!
RispondiEliminaDavvero Marco, l'unione è l'unica forza su cui possiamo contare di questi tempi! Io ero a conoscenza di questa bella iniziativa ma sarebbe importante diffonderla... E bravo Andrea a darne notizia qui! Abbracci a tutti!
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