Ne abbiamo letto sui giornali tra i soliti strilli, frizzi e lazzi del nostro, ma non ne avremmo certo parlato, visto che oltretutto, in mezzo agli strepiti, abbiamo capito pochissimo dei contenuti, se non ci avesse messo lo zampino Roberto Innocenti che, invitato a quella che avrebbe dovuto essere una grande vetrina internazionale, ha detto decisamente di no, con motivazioni che ha voluto spiegare in una lettera circolare che pubblichiamo integralmente.
Gentili Sigg.
Mi scuso e ringrazio per l'invito ad una così importante Esposizione d'Arte , ma ci ho ripensato.
Non credo che l'Italia abbia bisogno di me per essere rappresentata, e io mi sentirei come un gatto ad una esposizione canina, o viceversa.
Se la mia vita dipendesse da questo Stato che ufficialmente mi invita, il mio recapito sarebbe c/o Stazione Centrale. È all'Estero che ho trovato casualmente e fortunatamente la dignità del lavoro, il rispetto e l'apprezzameto per la qualità e l'impegno, e la condizione più importante per pensare e produrre: la Libertà.
In attesa che questo pittoresco Paese si decida ad attuare e rispettare i Principi e e Diritti della sua Splendida Costituzione, distintamente saluto e ringrazio.
Roberto Innocenti, illustratore
Non crediamo che ci sia bisogno di ulteriori commenti da parte nostra. In filigrana si legge non solo il dissenso ma la volontà e la speranza per un paese diverso, un paese possibile che sarebbe potuto essere e che non è. Un luogo dove i Princípi sono più importanti delle apparenze, dove il lavoro è prestato e valutato con onestà, serenità e rigore, fuori dalle trombe, dai palloncini pubblicitari e dalle chiassate da avanspettacolo.
Grazie quindi a Roberto.
Grazie davvero.
RispondiEliminaParole ferme e chiare in tempi grigi, dove sembra non esserci più niente di solido a cui aggrapparsi contro la deriva generale.
Parole sante... ma amarissime.
RispondiEliminaChe quadro desolante ragazzi........
Grazie Roberto
quest'uomo è un grande.
RispondiEliminaUn grazie da parte che crede ancora che le parole, i pensieri e le azioni
siano legate da un filo indissolubile
cordiali saluti
lino stefani
A volte mi sembra di avvertire un disagio solitario, mi guardo attorno e vedo lo sfacelo, il cannibalismo più sfrenato.
RispondiEliminaCerto ci vuole coraggio per prendere posizione, per dire NO, GRAZIE!, e spero che quel coraggio che leggiamo nelle parole di Roberto Innocenti non resti solo suo.
Che diventi un pò anche nostro, questo spero. Grazie, Agata Diakoviez
Grazie Roberto!
RispondiEliminaconoscendo la tua storia e la tua coerenza, torna tutto.
Le tue parole dovrebbero essere urlate al megafono ... vedi mai che sveglino un paese che dorme.
un abbraccio
Fabio Campetti
Sei grande Roberto!!!!!!
RispondiEliminaChristiane Büld Campetti
Grazie Roberto, possiamo sempre fare affidamento su di lei quando c'è in ballo la dignità della nostra professione.
RispondiEliminame' cojoni!
RispondiEliminanon era facile...
aleVignozzi
Orgogliosa di seguire ed apprezzare da sempre un uomo e un artista così... grande Roberto!
RispondiEliminaNon sapevo di lei e del suo lavoro, mi spiace molto, leggendo la sua lettera ho capito che devo essermi persa molto, parole così appartengono a persone ormai sempre più rare ma che ancora fanno pensare che vale la pena resistere continuando a lavorare cercando di tener conto solo dell'etica e del rispetto dell'altro, altra da te. Grazie ancora
RispondiEliminaassunta signorelli
una storia esemplare: italiano incompreso in patria, reso famoso e valorizzato all'estero, e che il Paese recupera per fare bella figura. Sgarbi ha messo in Biennale illustratori e figurativi, bravissimi, ma questo dignitoso e grande illustratore non l'avrà. Ed essendo Sgarbi, aspettiamoci il veleno.
RispondiEliminaRoberto Innocenti docet. Contro le conventicole del potere e la cecità di alcuni editori per i quali il lavoro di illustratore è poco riconosciuto. In Italia è così. Lo devi fare (quasi) gratis e pure ringraziare. Paese ingrato, il nostro. Incapace di valorizzare le capacità dei suoi figli migliori, la dignità del lavoro artigianale che in questo caso è pura arte.Non mi sorprende che Roberto abbia avuto la LIBERTA' di rifiutare l'invito.
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