giovedì 30 agosto 2012

Grand Buffet

In tempi di vacche magre cosa di meglio di un grand buffet o, detto ancor meglio, di una grande abbuffata?
Buffet è infatti il tema, speriamo propiziatorio e scaramantico, del concorso annuale 2012 di illustrazione dell’associazione cremonese Tapirulan. Si cercano quaranta tavole inedite, per la mostra, il calendario e il catalogo. Deadline per la partecipazione 12 ottobre 2012. Tutte le informazioni sul sito di Tapirulan.

Federico Maggioni, da I Promessi Sposi, Piemme

Giuria, al solito, qualificatissima. Presidente sarà, per quest’anno, l’illustratore Federico Maggioni, con Pietro Corraini, editore, Roberto Denti, scrittore e fondatore della Libreria dei Ragazzi di Milano, Valentina Mauri, presidente Centro Fumetto Andrea Pazienza, Monica Monachesi, consulente artistico della mostra internazionale di Sarmede, Mariasole Pozzi, libraia ed editore (Timpetill), Paolo Rui, presidente EIF - European Illustrators Forum, Fabio Toninelli, presidente Associazione Tapirulan, Joao Vaz De Carvalho, vincitore Premio della Critica 2011.


martedì 28 agosto 2012

Libri recuperati. 24. Dove c'era un prato

Libri che non avevamo segnalato perché il nostro blog non esisteva ancora. Libri che abbiamo segnalato altrove. Libri che meritano comunque di essere segnalati e ricordati. Libri mai usciti in Italia. Libri memorabili per testi e immagini. Libri.


24. Jörg Muller. Dove c'era un prato


C'è un prato, in una zona collinare con le montagne sullo sfondo: nel mezzo una casetta rosa con i tetti spioventi. Davanti c'è un albero che, a primavera, mette fiori bianchi. C'è, o meglio, c'era. Perché poi arrivano la ferrovia, e poi le strade asfaltate e le auto, e poi i grandi silos, e poi le gru con lo stabilimento industriale, e la casetta rosa con i tetti spioventi viene abbattuta per far posto alla superstrada che lambisce il prossimo, inevitabile, centro commerciale.



Il libro di Jörg Muller è del 1973 (Alle Jahre wieder saust des Presslufthammer nieder, nel titolo originale edito da Saurlander). In Italia lo aveva proposto, l'anno seguente, la Emme Edizioni e Rosellina Archinto aveva accompagnato le tavole, ampie e ariose, dell'artista svizzero con brevissime didascalie che raccontavano una storia complessiva di trasformazione e/o di deturpazione del territorio che, in verità, era già perfettamente chiara dallo scorrere dei disegni.


Un racconto esemplare comunque, asciutto ed essenziale. Le parole non possono aggiungere nulla alla forza delle immagini; possono, al più, evidenziare il senso di nostalgia, politicamente ecologica, che ci prende di fronte allo stupro continuo e arrogante del territorio.
"Questo libro - scrive Rosellina Archinto all'inizio della storia - spiega come, nel corso di pochi anni, si distrugge un bel prato. È una storia che si ripete un po' dovunque. Perché non cerchiamo di evitarlo?"
Parole del 1974.



Jörg Muller, Dove c'era un prato, Emme edizioni, 1974.

domenica 26 agosto 2012

Pinocchio secondo D'Alò, secondo Mattotti, secondo Dalla

"È stato il film più difficile, coinvolgente, sperimentale e delicato che abbia mai realizzato; più di trecento artisti hanno condiviso con me gioie e dolori durante oltre quattro anni, in una straordinaria atmosfera di collaborazione. Tutto questo si intravvede in ogni fotogramma di Pinocchio, nostro beniamino in fuga alla ricerca della felicità." Enzo D’Alò 

Enzo D'Alò, Pinocchio, disegni di Lorenzo Mattotti

Enzo D'Alò

Il Pinocchio di Enzo D’Alò, disegnato da Lorenzo Mattotti, sarà presentato a Venezia, il 30 di Agosto all’apertura delle Giornate degli Autori della Mostra internazionale del Cinema. Fino a quel momento sarà impossibile darne un giudizio e dovremo quindi limitarci a fare un po’ di cronaca, quel chiacchiericcio preventivo che sempre accompagna le produzioni cinematografiche e che ci racconta quanti mesi sono occorsi alla lavorazione, quali sono stati gli intendimenti del regista, quali le linee ispiratrici, in che misura si è stati fedeli o no al testo.

Enzo D'AlòPinocchio, disegni di Lorenzo Mattotti


Non ci sottrarremo quindi a questa inevitabile routine e ricorderemo che Enzo D’Alò “…pensava a Pinocchio da quasi tredici anni e che aveva accantonato il progetto per la concomitanza con il film di Roberto Benigni, che ci sono voluti poi quattro anni di lavorazione, quattro paesi interessati alla produzione, trecento collaboratori e quasi 200.000 disegni.
Aggiungeremo, naturalmente, che il film sarà distribuito nelle sale dalla Lucky Red, che Lucio Dalla, autore delle musiche e delle canzoni per il film, ha appena fatto in tempo a finire il lavoro prima della morte prematura e inaspettata e che quindi il Pinocchio è diventato anche la sua ultima opera importante.

Enzo D'Alò al lavoro su Pinocchio con i suoi collaboratori, San Vincenzo, 2010




Detto questo, e registrato anche il tentativo dichiarato di reinserire il burattino nella sua realtà originaria, la Toscana di Collodi (a tal proposito si deve ricordare che per molti mesi D’Alò e i suoi collaboratori hanno lavorato a San Vincenzo, in provincia di Livorno, in due appartamenti vista mare), ci restano solo i pochi frames distribuiti della produzione per ancorare, o abbozzare, un tentativo di analisi preventiva.

Enzo D'AlòPinocchio, disegni di Lorenzo Mattotti


Lorenzo Mattotti, come è noto, si è avvicinato a Pinocchio nel corso degli anni '90 del secolo scorso, dandocene una delle versioni più belle e famose (sotto riportiamo la scheda che avevamo pubblicato nel nostro Pinocchio e la sua immagine).
Rispetto a quel libro ci sembra che i disegni del film abbiano abbandonato, almeno in parte, le volumetrie forti e cupe, tipiche dell'artista, per acquistare luce e colore.
Pinocchio non è un testo leggero, è spesso corrusco e notturno, libro 'infero' lo avevamo chiamato. Enzo D’Alò sembra avergli reso il sorriso e l'allegria, troppo spesso assenti dalle pagine di Collodi e dai disegni dei suoi molti illustratori, costruendo intorno ai personaggi della storia un background, questo sì tipicamente ‘mattottiano’, a cavallo tra fiaba e metafisica; una Toscana certo non reale, magari appena appena sognata.


Il libro-Pinocchio di Lorenzo Mattotti
(testo tratto da: Valentino Baldacci, Andrea Rauch, Pinocchio e la sua immagine, Giunti, 2006)

L’edizione che Lorenzo Mattotti disegna nel 1990 per Albin Michel Jeunesse, poi pubblicata in italiano da Rizzoli Milano Libri (1991) e successivamente da Fabbri Editori (2001) e Einaudi (2008) è certo una delle più splendidamente e riccamente illustrate tra le Avventure di Pinocchio. Disegni di grande formato si spandono continuamente tra le pagine, aggirano il testo, lo compenetrano. E sono i disegni tipici di Mattotti, quelli che lo hanno reso celebre, pastelli a cera grumosi, chiaroscuri sapienti e fascinosi. Nei disegni di Mattotti tutto diventa volume, acquista peso e sostanza. I personaggi si fondono nel paesaggio, oppure se ne sollevano, ma il gioco delle ombre, dei movimenti, dei corpi, tende a creare un tutt’uno di grande spessore. Sembrano sempre uscire, quei personaggi, dal buio di un foglio nero, oppure dall’inverno montanaro da cui quel burattino (un pezzo di legno da catasta, ricordate!), arriva inopinatamente.

Le avventure di Pinocchio, disegni di Lorenzo Mattotti, 1990

Pinocchio è un libro corrusco e infero, nient’affatto rassicurante, e Mattotti ne afferra il nucleo sotterraneo di formicolante inquietudine. La pioggia, il freddo, la fame, il fango, tutto ci racconta di una difficoltà di vivere faticosa ed estrema. Pinocchio corre, scappa, come nella copertina, e sopra di lui qualcosa incombe sempre minaccioso, siano i due carabinieri, totem ieratici, sia il terribile Mangiafoco, che emerge dalla gran barba nera, sia il Pescecane addormentato o la roccia indifferente che sovrasta il burattino piangente sulla tomba della Bambina dai Capelli Turchini.

Le avventure di Pinocchio, disegni di Lorenzo Mattotti, 1990


Per non dire di quella che riteniamo essere la tavola più bella e terribile del libro, con il corpo del burattino impiccato sotto un vento di tormenta, in una notte livida e minacciosa, gelida come la morte. Una tavola tutta risolta a colpi di pittura, veloce, instabile, piegata verso il buio sotto un vento violento e strapazzone.

Le avventure di Pinocchio, disegni di Lorenzo Mattotti, 1990

Mattotti riesce a rendere da maestro quell’angoscia che corre sottotraccia in tutte le Avventure, quel non trovare mai pace, quell’affannoso girare a vuoto. Pinocchio muore, Collodi ha deciso di finir qui il libro, sconsolatamente, senza una catarsi che dia al lettore un motivo o una speranza. Pinocchio è uno sconfitto, perderà le monete d’oro e sta perdendo la vita: rimane lì, come una povera cosa squassata dal vento. Quando il vento si placherà sarà un corpo immobile e inutile, fuso tra grandi masse di colore indifferenti ed eterne.

venerdì 24 agosto 2012

L'Agosto del nostro scontento

Remy Charlip (1929-2012)

Brutto mese quest'agosto per il disegno e l'illustrazione. Abbiamo appena finito di intristire per la notizia della morte di Sergio Toppi che dobbiamo registrare e lamentare anche la scomparsa di Remy Charlip, coreografo americano e illustratore di gran classe che avevamo imparato ad apprezzare per i libri che Orecchio Acerbo era andato pubblicando negli ultimi anni (Niente, Mio miao, Fortunatamente...).

Con Fortunatamente Charlip aveva vinto, lo scorso anno, il super premio Andersen, occasione che lo aveva avvicinato in maniera prepotente al pubblico giovane italiano. Il festival Minimondi gli aveva dedicato, a Parma nel 2011, la prima importante mostra personale in Italia.
Charlip è stato ricordato in un lungo articolo dal New York Times che potete leggere qui.


giovedì 23 agosto 2012

Addio a Sergio Toppi

La morte di Sergio Toppi, martedi scorso, 21 agosto nella sua Milano, ci lascia naturalmente tristi perché con lui se ne va uno dei più grandi illustratori e fumettisti, un vero e proprio maestro, della nostra epoca.


Ferruccio Giromini ce ne ha ricordato la figura in poche righe commosse, e con l'invito a collegarsi e leggere Vastago, una storia di tanti anni fa, 1978, da lui scritta e da Sergio illustrata (potete leggerla qui, qui e qui). L'originale in italiano comparve sul Sgt. Kirk e non è disponibile in rete.


Da parte nostra non possiamo che rimandare ad un precedente post della nostra serie Maestri dove davamo conto, in maniera distesa, della grande arte e dell'enorme influenza che Toppi ha avuto nell'illustrazione e nel fumetto italiani.

mercoledì 1 agosto 2012

Agosto, blog mio non ti conosco...

Anche i blog, stremati dal caldo asfissiante di questi giorni e distratti da pensieri estivi, vanno in vacanza. Anche il nostro, che tornerà, speriamo abbronzato e tonificato, alla fine d'agosto.
Saranno possibili, in questo mese, solo aggiornamenti per fatti eccezionalmente urgenti.

A tutti buone vacanze.