Carl Barks, Paperino e le forze occulte (tit. italiano), 1956 |
Nel medioevo, i bambini non aspettavano in paziente attesa che i loro giocattoli scendessero dal camino. Generalmente travestiti e riuniti in bande che l'Antico francese denomina, per tale ragione, guisarts, vanno di casa in casa, a cantare e a porgere gli auguri, ricevendo in cambio frutta e dolci. Fatto significativo, essi evocano la morte per far valere la loro credenza. Se anche non possedessimo questa preziosa indicazione, e quella, non meno significativa, del travestimento che trasforma gli attori in spiriti o fantasmi, ne avremmo altre, tratte dallo studio delle questue infantili. È noto che tali questue non sono limitate al Natale. Si succedono per tutto il periodo critico dell'Autunno, quando la notte minaccia il giorno come i morti diventano tormentatori dei vivi. Le questue di Natale cominciano parecchie settimane prima della Natività, generalmente tre, stabilendo dunque il nesso con le questue, anch'esse in costume, della festa di san Nicola che risuscitò i bambini morti; e il loro carattere è ancor meglio contraddistinto nella questua iniziale della stagione, quella di Halloween, divenuta vigilia di Ognissanti per decisione ecclesiastica, in cui, ancora oggi nei paesi anglosassoni, i bambini mascherati da fantasmi e da scheletri perseguitano gli adulti a meno che costoro non riscattino la loro tranquillità mediante regalucci. Il progredire dell'Autunno, dal suo inizio al solstizio che segna il salvataggio della luce e della vita, si accompagna quindi, sul piano rituale, a un movimento dialettico le cui principali tappe sono: il ritorno dei morti, la loro condotta minacciosa e persecutrice, la fissazione di un modus vivendi con i vivi che consiste in uno scambio di servigi e di doni, infine il trionfo della vita quando, a Natale, i morti ricolmi di regali abbandonano i vivi per lasciarli in pace sino all'Autunno successivo. è sintomatico che i paesi latini e cattolici, sino al secolo scorso, abbiano messo l'Accento sulla festa di san Nicola, cioè sulla forma più misurata della relazione, mentre i paesi anglosassoni adottino nello stesso tempo le due forme estreme e antiche di Halloween, in cui i bambini fanno i morti per rendersi esattori degli adulti, e di Christmas, in cui gli adulti ricolmano i bambini di dolci per esaltare la loro vitalità?
Claude Lévi-Strauss, Babbo Natale suppliziato, in Claude Lévi-Strauss, Razza e storia e altri studi di antropologia, Feltrinelli, Milano 1967.
Dolcetto o scherzetto?
Insieme alla vigilia di Ognissanti, Halloween per i popoli di lingua inglese, torna la stucchevole moda del "dolcetto o scherzetto". Stucchevole perché, come molte altre mode di questi anni, totalmente avulsa da ogni tradizione consolidata, e importata dagli Stati Uniti in anni recenti a scopo eminentemente e/o esclusivamente commerciale.
Come alla festa della mamma si donano fiori, a quella dei fidanzati cioccolatini e a quella del papà bottiglie di brandy (tutte ricorrenze queste, fortemente auspicate dalle aziende produttrici), così per Halloween compaiono nei negozi gadget di ogni tipo a forma di "morte secca", fantasmini, spiritelli e diavoletti. In qualche paese i bambini hanno cominciato a travestirsi, nell'occasione, e vanno in giro a chiedere dolci. Tant'è!
Naturalmente da noi la tradizione non esiste (o perlomeno non esiste più!) e quando fu pubblicato il fumetto di cui alle strisce sopra, si pensò bene di trasformare, nel testo, Halloween in 'carnevale'.
Qualche rimasuglio di contaminazione rituale esisteva comunque; in alcuni paesi della Toscana si usava, fino agli anni '60, scavare le zucche e trasformarle in "morti secche", dotate di fessure per occhi naso e bocca e con una candela all'interno a dar luce spettrale, ma il prodotto era artigianale e episodico, non aveva ricorrenze destinate nè zucche sontuose e gigantesche come quelle del New England.
Da dove veniva allora questo embrione di tradizione. Da qualche preesistenza di culto dei morti? Dai ricordi di un soldato americano di passaggio durante la guerra? Dalla necessità di usare la polpa della zucca per i tortelli (negli Usa si prepara, ad esempio, un ottimo pumpkin cake) e quindi di utilizzare la buccia per far giocare i bambini? Non lo sappiamo e l'ipotesi più credibile è, ancora una volta come per tante tradizioni, quella della teoria del 'soffiare sulla brace'. Le scintille si sperdono ovunque senza che si riesca a sapere più da quale fuoco siano state originate. Comunque sono sparse dappertutto. Oggi ormai sopratutto nei negozi di gadget. (Originariamente pubblicato in Socialdesignzine g.c.)
Il breve filmato e le illustrazioni, qui sotto, che accompagnano il pezzo, sono di Tim Burton, cui si deve una delle visitazioni più intelligenti del mito di Halloween. Le immagini sono parte del libro, che è anche il primo abbozzo d'idea per il film di animazione, e sono state in origine pubblicate dalla Disney Press nel 1993.
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