domenica 23 ottobre 2011

Di nuovo a galla

Avevamo lasciato il Il Treno di Bogotà sott'acqua, vittima della vera e propria alluvione che in una giornata di fine agosto, aveva colpito il quartiere di Vittorio Veneto dove ha sede la libreria. Abbiamo chiesto a Vera e Raffaele Salton quale sia, oggi, la situazione, due mesi più tardi e dopo l'appello  che i due titolari della libreria avevano allora lanciato.
Vera ci ha risposto ieri e la sua lettera, che riportiamo integralmente, dipinge il quadro di un mondo che non volta la testa dall'altra parte, capace, per quanto tutti possano, di un briciolo, a volte più di un briciolo, di solidarietà e di affetto. Riconferma questo anche del ruolo importante, diremmo essenziale, che il Treno di Bogotà, ha occupato e occupa nel tessuto culturale e civile della città.




 Ri-emersi

... La pelle, la carta e i pensieri si sono asciugati in questo periodo, ripartiamo puliti, con qualche acciacco dato dall'umidità, con qualche pensiero in più ma anche con molti sorrisi. I sorrisi di chi si è speso per aiutarci, a cui la gratitudine che riusciremo a trasmettere non sarà mai abbastanza. I sorrisi e il calore dei molti editori e autori che si sono resi disponibili ad aiutarci in molti modi, per cui stiamo cercando di preparare una piccola sorpresa. I sorrisi di clienti e sconosciuti che sono venuti a partecipare a Adotta un libro alluvionato, e che in molti casi si sono mostrati solidali in modi diversi. Di chi, colleghi lettori, amici attori e burattinai ci hanno regalato una  giornata stupenda nel giorno della festa della libreria. La festa, 300 persone di cui 170  che hanno giocato con noi al salire sul treno, fatto di letture ad alta voce, che hanno girato fra i vagoni dei nostri vicini di negozio, portando con loro a casa storie e profumi, e piccoli carri fatti di marmellate francesi, stoffe, bottoni e lavanda.
Criptica questa descrizione? Lo racconto meglio: a gruppi di 35, con tanto di biglietto, partivano dalla libreria guidati da un macchinista con flauto, che simulava la partenza di un treno e poi sfociava in musica sino a condurli al primo negozio. Da lì per cinque tappe di negozi differenti gli intrepidi passeggeri passavano fra storie e piccoli regali da caricare sul loro treno immaginato e da portare a casa. Sino a tornare da noi. E brindare ad altri 10 anni.

Siamo felici e un po' provati, ma più felici. Abbiamo praticamente vissuto in libreria da quel 27 agosto, con qualche piccola fatica per il resto del mondo trascurato, fra noi abbiamo sorriso, litigato, riso, visto molti grandi distributori sconvolti quando rispondevamo che non sapevamo dare riscontro dei danni immediati per ogni editore, non avendo un programma di gestione, era parlare del giurassico, rimanevano a bocca aperta. Ci stiamo rimettendo, non riusciamo ad avere ancora la concentrazione adatta per seguire tutto, ma ci proviamo, con il calore di quanti ci sono vicini, e di molti caffè (sempre equi e solidali, e solidali è sempre più una bella parola, e sempre in attesa di confortare un editore di passaggio).
L'acqua e la solidarietà hanno fatto una bella scelta e scrematura nella libreria, ora sono più riforniti alcuni editori, quanto a noi, ci siamo fermati un attimo e abbiamo ripensato alcune cose.
Partiamo dalla stazione caricando la locomotiva di gratitudine davvero, e sperando di riuscire a farvi sentire quanto è palpabile in noi. Dov'è finita l'acqua? Credo in banca, siamo un po' più inabissati, ma chissà che piano piano non riusciamo ad asciugarci un po' anche lì.

Vera Salton

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