Fredda serata di fine autunno.
Bruno Schulz è ancora bambino. La madre entra in camera sua e lo trova intento a nutrire alcune mosche con granelli di zucchero. Stupita, gli domanda cosa mai stia facendo. "
Le sto irrobustendo per l'inverno." Vero o falso l'aneddoto raccolto da David Grossman, di certo quel bambino non poteva immaginare che da lì a pochi anni non l'epoca geniale da lui sognata sarebbe sorta, ma una delle più buie dell'umanità. Un lungo inverno nel quale, come mosche, sarebbero morte milioni di persone. Ebrei, rom e sinti, malati di mente, testimoni di Geova, omosessuali, oppositori politici. Tutti umiliati e straziati. Lui tra questi.
A quel bambino che nutriva le mosche è dedicato
Bruno, il libro di
Nadia Terranova e
Ofra Amit, che
Orecchio Acerbo manda in libreria in questi giorni, evidentemente collegato al
Giorno della Memoria, che si celebra il 27 gennaio.
Bruno Schulz è un bambino, ebreo, ricorda Paolo Cesari nella nota editoriale. "
La grossa testa lo rende incerto e impacciato nei movimenti, il carattere schivo e introverso. Curioso e attento a ogni cosa che lo circonda, è affascinato dalle eccentriche stravaganze del padre, dalle sue continue, stupefacenti metamorfosi. Lo perderà anzitempo, ma, non volendosene separare del tutto, fa rivivere quella straordinaria capacità del padre di riconoscersi e identificarsi in ogni oggetto, in ogni animale, in ogni persona nei suoi disegni e nei suo scritti. E nei racconti, in classe, ai suoi allievi. Fino a una giornata d'autunno del 1942, quando un ufficiale nazista lo uccide per strada. Persa la vita, persi i suoi scritti, persi i suoi disegni. Di certo non per caso, sarà una bambina a ritrovarli, anni dopo, in un vecchio baule nascosto in soffitta."
Bruno, il bambino che imparò a volare,
di Nadia Terranova e Ofra Amit,
Orecchio Acerbo, euro 16,00
Le tavole di Ofra Amit saranno in mostra dal 15 gennaio al 5 febbraio 2012 presso la Galleria Tricromia, Via di Panico 35, Roma. L'inaugurazione è fissata per domenica 15 gennaio alle ore 10,00.
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