Il 2011 chiude con una brutta notizia. È infatti venuto a mancare l'altro ieri, 29 dicembre, Roberto Luciani, fiorentino, disegnatore di fumetti, illustratore, scrittore, tecnico editoriale attivo e curioso, disponibile e infaticabile. Francesca Capelli ci ha dettato un breve ricordo dell'amico che pubblichiamo di seguito.
Ricordo...
Francesca Capelli
Ho conosciuto Roberto Luciani nel 2004, in occasione del mio primo libro con Giunti Progetti Educativi. Fin da subito ha creduto in me, nelle mie capacità di autrice, più di quanto ci credessi io. Mi ha dato fiducia - come hanno fatto gli altri "capi" - pagina dopo pagina, libro dopo libro, progetto dopo progetto. Mi ha affiancato fin da subito ai migliori illustratori . Ogni volta che mi proponeva di fare qualcosa di più difficile, la sua richiesta era accompagnata da questa frase: "Francesca, quando avrai capito come si fa, sono sicuro che mi metterai meno tempo di quanto potrei mettercene io" (che era una menzogna, ma di quelle che è un piacere ascoltare).
Potevo scrivergli alle 8,30 del mattino di un sabato per esporgli un dubbio, con la certezza che nel giro di mezz'ora mi avrebbe risposto con la soluzione (facendomi credere che l'avessi già trovata io). Non solo aveva le risposte (e se non le aveva, ne parlavamo finché non arrivavano), ma sapeva capire le domande, intuiva la difficoltà nascosta dietro un nodo narrativo che non riuscivo a superare.
Sapeva dare indicazioni precise e al tempo stesso rispettava il registro, lo stile, il mondo immaginario di ogni autore.
A Natale aspettavo ogni anno, con ansia, la sua vignetta di auguri, sempre ironica, mai banale, mai volgare, piacevolmente cinica e disincantata.
Non sono riuscita a piangere, quando ho saputo che è morto. Non piango mai per le cose serie, e mi farebbe un gran bene. Riesco a piangere solo al cinema.
Io, Roberto, non so come ricordarlo, se non lavorando come lui mi ha sempre insegnato: fare le cose al meglio delle proprie capacità, perché poi ci sente felici; sentendo la responsabilità di ciò che si fa, prendendo sul serio il lavoro e un po' meno se stessi, divertendosi, con quella leggerezza di calviniana memoria che era tanto sua. Ed è così che mi piace immaginarlo: leggero, con quel mezzo sorriso ironico e benevolo, a rallegrare con i suoi disegni il luogo dove si trova ora.
Mi rattrista molto questa notizia. Non ho conosciuto personalmente Roberto Luciani, ma ogni tanto gli mandavo qualche mio disegnino per sentire cosa ne pensava. Ogni volta esitavo, avevo paura di essere pressante, ma lui mi ha sempre incoraggiato a fargli vedere come procedevo. L'ultima volta che gli ho scritto era stato incoraggiante, per la prima volta diceva che nei miei lavori trovava una vena "stralunata" che faceva ben sperare. Ora che sto pubblicando il mio libro di cui sono autore, pensavo che finalmente avrei potuto fargli vedere qualcosa di compiuto, che lo avrei incontrato e mi avrebbe detto quello che secondo lui non andava ancora. Purtroppo non succederà più e non posso condividere il mio dispiacere con qualche altra persona che lo ha conosciuto.
RispondiEliminaCon sincero dispiacere e nalinconia
Marco
Un bel ricordo, grazie.
RispondiEliminaSegnalo anche questo sul sito di Giunti Scuola:
http://www.giuntiscuola.it/lavitascolastica/magazine/news/mondo-giunti/ciao-roberto/
Ho conosciuto Roberto da ragazzina, agli albori di Fatatrac, quando collaborava a certi progetti speciali che realizzavamo con gli enti pubblici. Ho sempre seguito il suo lavoro, incrociando più volte la sua capacità umana e sensibile di tradurre le idee sue e quelle degli altri in qualcosa di fruibile, semplice. Una persona speciale, dolce e discreta. Non c'è commento alle morti precoci, quando poi riguardano persone necessarie c'è solo quel senso di vuoto doloroso che ci fa stare in silenzio per un poco, rispettosi. Ti ricorderò sempre Roberto, ti abbraccio ovunque tu sia.
RispondiEliminaArianna
Caro Signor Luciani,
RispondiEliminacosì l'ho sempre chiamata nei nostri sette anni di conoscenza, ma questa formula asettica voleva significare rispetto, stima e soprattutto affetto nei suoi confronti.
Rimpiangerò sempre quell'ora che ogni tanto ci regalava salendo da noi, era un grande piacere che aspettavo con gioia e in quel tempo io l'ascoltavo e lei mi ascoltava.
Le abbiamo voluto tanto bene.
Solana
Ho avuto il piacere e l'onore di conoscere Roberto, anche se solo per pochi (troppo pochi) mesi. Grazie Roberto.
RispondiEliminaNon avrei mai creduto di imparare in maniera piu' approfondita "vedendo" delle mie frasi "tradotte" in immagini... ebbene questo mi e' successo con il meraviglioso lavoro di Roberto sul libretto di "Il clima che cambia".
RispondiEliminaDa pochi concetti frettolosi lui e' riuscito a tirar fuori immagini (e testo! molto migliore del mio...) che informano, proprio nel senso etimologico di creare la forma.
Ora nelle presentazioni che faccio per i bambini su concetti complicati come il clima, mi basta mostrare una sua immagine ed il gioco e' fatto.
Grazie infinite anche se non ho mai potuto conoscere Roberto di persona... (e quanto mi dispiace non poterlo "usare" ancora per un progetto che mi ronza in testa da tanto)
Se normalmente il 31 dicembre notte fasteggiamo il passaggio tra un anno e l'altro, quest'anno personalmente ho celebrato la tua vita, piangendo di gioia, non di dolore. Mi hai sempre insegnato, mai imposto (tranne quella volta che mi hai iserito con un bel calcione nel sedere al CFP di Firenze per studiare, e hai fatto bene).
RispondiEliminaTroppi bei ricordi, troppi viaggi e troppe pizze surgelate col rinforzino alla Conte Mascetti non riescono a farmi essere triste, anche se sono cose che non potremo più fare insieme.
Grazie per avermi mostrato la parte migliore che ho. E per essere stato l'unico che mi chiamava Stefy.
Grazie Rob.
rattristato lo ricordo...
RispondiEliminaun saluto Roberto
che dire da sorella ,sono di parte ,ma tu per me ci sei sempre stato,ci ha unito un infanzia fatta ,di giochi spesso pericolosi,eri un amico,sei stato ,per i miei figli uno zio fantastico,ho rabbia non doveva finire cosi'a soli 57 anni troppo presto,fai buon viaggio rob non e' un addio e' solo un arrivederci t.v.b
RispondiEliminaUn ricordo di Roberto, che conoscevo da tanti anni, anche da parte mia, con gratitudine e affetto e anche rabbia, qui (fumiefumetti.blogspot.com). grazie Francesca e un abbraccio a Luciana.
RispondiEliminagrazie,credimi il dolore e'immenso,mai avrei pensato,di potermi trovare in questa situazione,ma lui continuera' a vivere in tutti noi ,che lo amiamo,era un artista ed era una persona umile,onesta,un grazie a tutti
RispondiEliminagrazie a tutti ,ma neanche nei momenti peggiori,avrei pensato,di potermi ritrovare a questo,rob era un uomo ,ed un fratello speciale,oltre ad un artista bravissimo,continuera' a vivere in tutti noi ,che lo amiamo
RispondiEliminaha scritto un libro per tutti noi, prima di lasciarci, con la sua solita generosità... Nic e la nonna..quando si perde una persona cara. siamo tutti quel topolino che cerca un senso a questa fine...a questo limite che non riesco ad accettare..La cosa più vera che ho letto fra questi commenti, l'ha scritta Stefano, riusciva a tirare fuori il meglio dalle persone.....io mi sentivo sempre bene accanto a lui..rafforzava le mie incertezze,sdrammatizzava le mie preoccupazioni, ci passavamo la palla dei silenzi o delle insofferenze, era un muoversi sul lavoro in perfetta sintonia...a volte un impressionante rispondere 'in stereo', un sentire comune a volte fin troppo identico, la gioia reciproca di sapere che l'altro c'era ci sosteneva nel dare un senso e una direzione al nostro lavoro...un lavoro che ci siamo inventati, perció originale e unico... Siamo qua per continuare Roberto, tutto quello in cui hai creduto é in noi, il nostro amore per te ci sosterrà in modo che tutto possa ancora essere.
RispondiEliminaHo condiviso con te tutte le tue identità:
EliminaRob Bobby Dylan
Rob Coffee Berrouak
Rob Fratello Ganzo
La nostra era una simbiosi che non tutti riuscivano a capire... O forse erano solo invidiosi?
Ora sei over there, come diceva lo yankee doodle dandy.
Se non capite non ha importanza, lui mi capisce di sicuro.
Dome.
Domani, lunedì 16 Gennaio, su "La Repubblica" sezione toscana c'è un disegno di Rob, per Rob. Ne ho messo uno che è stato importante per me. In qualche modo il personaggio del fumetto lo aveva lanciato in quel mondo che si era faticosamente costruito. E aveva lanciato me in un mondo di fantasia e risate.
RispondiEliminaCiao Roberto.
RispondiEliminaHo avuto la fortuna di conoscerti, di imparare, ascoltare, apprezzare la tua capacità di immaginare mondi, la curiosità e i mille interessi che ti facevano risplendere.
Non riesco a dire altro se non grazie per quello che hai voluto condividere e scambiare le volte in cui ci siamo incontrati.
Troppo poche, per me, adesso, ma tutte fondamentali.
Buon viaggio, ovunque tu sia diretto.
Ciao Roberto,
RispondiEliminavoglio scriverti così, come ho fatto infinite volte in tanti anni nei nostri rapporti epistolari, prima tradizionali e poi più moderni e rapidi grazie alla grande rete…
Voglio parlare ancora con te dei nostri vecchi compagni di scuola, dei maestri e dei professori, scherzandoci sopra con la dolcezza del ricordo di tempi che poi tanto dolci non erano.
Voglio dirti che la mia strana proprietà d’incontrare persone mai più viste ha di nuovo funzionato, anche se non è più vero da tempo.
Voglio dirti cosa ho fatto in questi ultimi tempi e che cosa vorrei fare nei prossimi mesi.
Voglio dirti quali sono le mie ansie e le mie preoccupazioni, sapendo di poter contare su tutta la tua attenzione e sulla tua capacità di comprendermi e di darmi il tuo parere, quasi mai il tuo consiglio.
Voglio parlare con te di come sta andando il mondo, di come è fatta la gente, di come è difficile stare in relazione con gli altri eppure essere benvoluti da tutti.
Voglio stupirmi ancora una volta di quanto siamo in sintonia praticamente su tutto, noi, in fondo tanto simili e allo stesso tempo tanto diversi.
Voglio dirti grazie, Roberto.
Vissuto per pochissimi momenti. Poche, fugaci, parole. Il suo sguardo sui miei disegni.
RispondiEliminaMi chiedo ancora come sia stato possibile che questo "poco" sia diventato un punto così importante del mio lavoro e del mio giudizio verso le mie illustrazioni.
Voler bene a Roberto Luciani, alla sua onestà...
Grazie di cuore.
Dicevi sempre che sapevo fare tutto, anche guidare le frecce tricolore (c’ho provato virtualmente, non é difficile).
RispondiEliminaPosso dire che per me eri un fratello, ma diró di piú. Tu mi hai regalato una infanzia felice insieme a Domenica, infanzia che forse non sarebbe stata cosí felice e spensierata se fossi stata sola. Ti immagini io senza di voi? E che cavolo avrei fatto? Chi avrebbe fatto il luna park in terrazza? Chi avrebbe fatto le imitazioni della Fallacara? Devo ringraziarti per tutto questo e sicuramente per aver contribuito ad essere la persona che sono adesso, non la solita, scontata figlia unica, magari anche viziata! Che orrore! Per cui ti RIRINGRAZIO e ti dico arrivederci, prima o poi! Grazie Rob
Ho saputo solo adesso di questa incredibile notizia. Condivido in pieno le parole di onestà ed autenticità rivolte a Roberto che leggo da parte di chi lo ha conosciuto meglio e da più tempo di me.. Quelle poche occasioni di conoscerlo sono bastate per farmi pensare di lui esattamente questo... E non è retorica dire che mancano persone così. Mi dispiace veramente molto. Ciao Roberto.
RispondiEliminaLontana dall'Italia, apprendo solo ora e con molta tristezza, anche se purtroppo non l'ho mai incontrato, della scomparsa di Roberto Luciani, indimenticabile illustratore dal tratto spiritoso, fresco ed elegante, che ricordo con affetto per "Zap!", fumetto pubblicato sul "Corriere dei Piccoli" e per le illustrazioni di un manuale di francese del bienno del liceo...
RispondiEliminaUn pensiero per un grande maestro. Grazie Roberto.
Gabriella