4. Mattotti & Zentner. Il rumore della brina
Alice dice a Samuel Darko che vorrebbe un figlio da lui, ma sono parole che Samuel non vuol sentire perché ne ha paura, come ha paura del silenzio, della vita, dell'amore. Samuel ha paura e sa ascoltare solo gli uccelli neri della propria solitudine (silenziosa o rumorosa?). Alice se ne va e per Samuel comincia un lento, inesorabile, riappropriarsi della vita. Fatti marginali, importanti o futili, casuali o necessitati, gli fanno a poco a poco prendere, ancora e di nuovo, contatto con le cose. Il viaggio che affronta per incontrare Alice (per l'ultima volta?), per sentire le sue parole, ritrovare il suo odore, è sopratutto un viaggio all'interno della propria anima, alla caccia degli uccelli neri e del loro gracchiare inesausto. Samuel conclude il viaggio in una gelida alba d'inverno, quando, facendosi avvolgere dal "rumore della brina" può ritrovare se stesso e cominciare a vivere in pace con le proprie angosce. Senza paura.
Le volumetrie grafiche 'opprimenti' e coloratissime di Mattotti, i suoi pastelli 'grossi' e gessosi, danno peso quasi fisico alla storia, materializzano fantasmi pesanti e traducono in segni percettibili solitudine e incubi. Un capolavoro assoluto questo Rumore della brina; un libro per rendere ancor più preciso quel quotidiano rapporto tra disegno e inconscio che consacra Lorenzo Mattotti tra i più originali e profondi narratori per immagini della nostra epoca.
Mattotti & Zentner, Il rumore della brina, Einaudi Stile libero, euro 16,50, 2003.
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