Oggi che gli auguri si mandano via mail o sms e che le Poste Italiane sono affannate perlopiù a piazzare ‘prodotti postali’, chi si ricorda di spedire una cartolina d’auguri per Natale o per l’anno nuovo? Forse, anzi certamente, nessuno.
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Adolfo Busi |
Eppure, come ci racconta il bel libro di
Walter Fochesato uscito qualche mese addietro per
Interlinea, c’è stato un tempo in cui la cartolina d’auguri era un ‘genere’, con modi, stili, autori dedicati e particolari.
Certo ci si riferiva a un altro mondo figurale (e anche storico), con bimbi infreddoliti per il gelo e la neve, con gesubambini paffutelli e angioletti dalle alucce rosate e dalle guancie grasse. Tutti sovrappeso quei piccini anni ’50, quasi che, con la loro sdolcinata opulenza, cercassero di esorcizzare gli spettri (la fame, la guerra…) da cui l’Italia era appena faticosamente uscita e avessero fatto indigestione di quella nutella che ancora non era stata inventata.
Il mondo dell’infanzia non è comunque l’unico soggetto, anche se di gran lunga il più rappresentato, di questa silloge di immagini augurali. Non mancano, ad esempio, le ‘donnine’, vagamente
liberty o
decò, amanti che dimenticano i ‘balocchi’ per ricordarsi solo dei ‘profumi’. C'è qualche gnomo, pochi personaggi del mondo dell'infanzia, e manca quasi del tutto Babbo Natale, ancora non elevato, dai buoni uffici della Coca Cola, a immagine eponima ed esclusiva del Natale dei centri commerciali, dei telefonini e delle case con riscaldamento centrale.
Walter Fochesato, Auguri di Buon Natale, arte e tradizione delle cartoline augurali, Interlinea, 2010, euro 12,00.
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Luigi Bompard |
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Aurelio Bertiglia |
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Vincenzina Castelli |
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Fanny Giuntoli |
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Vincenzina Castelli |
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Vincenzina Castelli |
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Maria Pia Franzoni Tomba |
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Arturo Bonfanti |
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