Thomas Nast, 1890 |
Chiedersi chi ha inventato Babbo Natale è come chiedersi se è nato prima l'uovo o la gallina, tanto i miti del Natale si intrecciano tra ritualità pagane e tradizione cristiana, preesistenze celtiche, feste contadine e tradizioni montanare tra Nord e Sud d'Europa. Babbo Natale è un vecchio venerabile signore che porta doni ai bambini buoni, ma in storie e culture diverse i doni vengono portati da Gesù Bambino, oppure dallo spirito degli antenati. Altrove è la Befana che si sostituisce o si sovrappone a Babbo Natale; in Sicilia si chiama 'Vecchia di Natale’, e porta regali anche lei che servono a rafforzare i legami e le convenzioni sociali. In alcune zone dell'Appennino eroe eponimo delle feste natalizie è il Ceppo, che brucia durante tutto il periodo delle festività. Ha un significato protettivo e magico, come il tronco di quercia che viene fatto bruciare in Provenza e in molte regioni della Germania.
Thomas Nast, 1890 |
Babbo Natale è comunque, alla fine, la risultante di ogni mito; un po' gnomo, un po' nonno, un po' Gesù bambino, Ceppo, Befana. Nei paesi di lingua inglese si chiama Santa Claus, storpiatura vernacolare per Saint Nicholas, il nostro San Nicola, vescovo di Myra e patrono di Bari.
Paolo Veneziano, Galleria degli Uffizi, Firenze, 1346 |
Gentile da Fabriano, Biblioteca vaticana, Roma, 1425 |
Ambrogio Lorenzetti, Louvre, Parigi, 1340 |
San Nicola porta doni, Santa Claus porta doni! Ma è presumibile che San Nicola si vestisse come conviene ad un vescovo, con mitra e piviale, tonaca e pianeta. La veste di Santa Claus è diventata invece un giubbotto rosso stretto in vita, pantaloni rossi orlati di pelliccia bianca e un cappellone floscio, anch'esso con finiture in pelliccia. Porta un sacco sulle spalle, pieno di cose belle, e se ne va in giro volando su una slitta trainata da renne.
L'iconografia succitata noi la dobbiamo pressoché interamente ad un geniale disegnatore americano della seconda metà dell'ottocento, Thomas Nast, che pubblicò nel 1890 il suo più famoso libro, Christmas Drawings for the Human Race, una raccolta dei disegni già comparsi su 'Harper's Weekly'.
Thomas Nast, che era nato in Germania nel 1840 ed emigrato bambino negli Stati Uniti, creò a poco a poco tutto l'immaginario che ruoterà per sempre intorno a Babbo Natale: la fabbrica di giocattoli al Polo Nord, il rapporto specialissimo con i bambini, la slitta, le renne, il camino.
Immagini di Thomas Nast, Christmas Drawings for the Human Race, 1890 |
Il resto della storia è mitologia che le Pubbliche Relazioni di Coca Cola ha diffuso in tutto il mondo. Nast viene del tutto eclissato per creare una nuova tradizione che fa datare al 1931 l'invenzione del 'nostro' Babbo Natale. Non è affatto vero, naturalmente ma Coca Cola ci crede e, quello che è più importante, lo fa credere a tutti, in un astuto altalenare di 'mezze verità'. Un po' lo stile degli avvocati della Walt Disney che, nel 1981, diffidarono gli organizzatori del 'Centenario di Pinocchio' dall'usare il nome 'Pinocchio' per le manifestazioni perché, come per loro era pacifico, 'Pinocchio' era un copyright Walt Disney, registrato e protetto!
bellissima la storia di babbo natale, per tutti noi che ci crediamo davvero!!!!!
RispondiEliminaÈ necessario crederci!!!
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