martedì 15 novembre 2011

Il mondo in un filo d'erba

Una collana di poesie illustrate è merce rara, in Italia, specialmente se non ci si limita a pubblicare soltanto filastrocche ma si va a scavare nel grande tesoro della letteratura universale.
Così è con sorpresa e soddisfazione che ci è capitata tra le mani, appena uscita in libreria, questa silloge delle poesie di Emily Dickinson illustrate per Motta Junior da Brunella Baldi.




Il libro s’intitola, da un verso della grande poetessa americana,  Non c’è nave che possa come un libro e inaugura la collana  Il suono delle conchiglie che Teresa Porcella, libraia ed editor, curatrice di festival di letteratura, ha progettato per Motta Junior, attualmente uno dei marchi del gruppo Giunti.

Le poesie di Emily Dickinson – si legge nella quarta di copertina del libro – hanno la capacità di guardare con occhi nuovi ogni cosa…” e in questo, aggiungiamo noi, sta il loro grande fascino. Vedono l’universale nel particolare, il mondo in un filo d’erba, l’immortalità in una tela di ragno. L’occhio e la penna possono davvero più di una nave, perché permettono di navigare ben più lontano. Non è vero che “Muore la parola appena pronunciata…" La parola "... comincia a vivere proprio in quel momento” dice, a ragione, il poeta.



Brunella Baldi, artista visiva e ballerina, ha danzato leggera tra i versi della Dickinson, con rispetto, quasi in punta di piedi. Brunella non ha cercato mai, nell’illustrazione, consonanze facili e immediate; è andata semmai dietro le evocazioni del suono, verso quell’indicibile che la grande poesia riesce a suscitare senza nemmeno sapere perché. In questo modo l’artista si è posta in sintonia perfetta con il testo e, accompagnando i disegni alle parole, ha scritto quasi un libro parallelo e convergente. La poesia evoca immagini, suoni, segni. L’artista riesce a catturarle, ma poi, se per avventura togliessimo le parole dal libro, quali altre parole quei disegni potrebbero suscitare?
Fuori da ogni descrizione puntuale Brunella ha creato un nuovo mondo per Emily Dickinson. Dove forse lei si sarebbe riconosciuta, tra fili d’erba e chiazze di rosso sulla strada. Perché questi disegni “piantano sorrisi come semi che germogliano nel buio.

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