Jan Lenica (Poznań, 4 gennaio 1928, Berlino, 5 ottobre 2001) è stato uno dei più grandi grafici polacchi. Al suo attivo più di duecento manifesti, sopratutto per il teatro e il cinema. Membro dell'AGI, Alliance Graphique Internationale. Lenica si era anche occupato, a lungo, di cinema di animazione. I suoi cortometraggi hanno vinto numerosi premi ai più importanti festival internazionali. Tra le opere più note ci sono "Dom" (realizzato con Walerian Borowczyk), "Nowy Janko Muzykant", "Labirynt" e il lungometraggio "Adam II". Al suo attivo anche una versione animata di "Ubu Roi".
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Manifesto per Circo, 1976 |
C’è un aneddoto che è circolato per molto tempo, quando in Polonia governava ancora il “socialismo reale” e le commesse, anche grafiche, erano centralizzate dalla burocrazia statale. Mettiamo dunque che un grafico qualsiasi, che chiameremo X, venga chiamato per un manifesto celebrativo del primo maggio, o di qualsiasi altra data cara al governo. Il grafico X accetta la commissione ma con mugugno: «Eh, va bene, ma a me toccano tutti i temi noiosi, mai un bel manifesto...». Il funzionario, di là dalla scrivania, ascolta, sospira, poi alla fine esclama rassegnato: «Allora fammi anche un manifesto per il Circo!». Chissà se è vero. Certo che è ben trovato!
Non solo perché il tema del Circo è stato un grande cavallo di battaglia della recente “scuola polacca” del manifesto, ma anche perché ben esprime quelle individualità che hanno caratterizzato quella scuola che è riuscita, negli anni che vanno tra il 1960 e il 1990, a esprimersi con stili grafici sempre diversificati e riconoscibili, pur all’interno di una logica complessiva, che potremmo chiamare “di regime”.
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Manifesti per Othello e Faust, Teatr Wielki, anni '60 |
Della 'scuola polacca' (di cui fecero parte Roman Cieslewicz, Waldemar Swierzy, Henrik Tomaszewski...), Jan Lenica era stato uomo di punta, singolare per lo stile essenziale, per i colori accesi, per i tratti espressionisti, per le linee nere fortemente caratterizzate.
Poi, naturalmente, della 'scuola' Lenica condivideva il gusto per il surreale e la gelosia per la propria cifra stilistica. Perché le opere di Lenica si distinguono sempre per lo stile particolarissimo, per quel soffermarsi sul dettaglio, isolandolo dal contesto e facendolo diventare elemento essenziale della comunicazione.
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Manifesto per L'avventura di Michelangelo Antonioni |
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Manifesto per Il bidone di Federico Fellini |
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Manifesto per Repilsion di Roman Polanski |
Naturalmente tutto questo sempre all'interno di una poetica generale dell'antigrazioso, potremmo dire, con i personaggi truci e forti, i segni marcati e neri, i ghigni trucibaldi e sanguigni, pur nell'astrazione della figura. E infatti Lenica assomiglia non poco a Roualt e Grosz, a Jean Dubuffet e Enrico Baj.
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Manifesto per Wozzeck, 1964 |
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Manifesto per Ubu et la grande gidouille, 1979 |
Con
Enrico Baj,
Jan Lenica condivise l'amore 'patafisico' per l'
Ubu Re di
Alfred Jarry, personaggio ideale per la grafica del nostro.
Lenica lo disegnerà per due cartoni animati (
Ubu Roi e
Ubu et la grande gidouille) nel 1976 e nel 1979.
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Illustrazioni per Ubu et la grande gidouille, 1979 |
I colori che l'artista dedicherà al Padre Ubu saranno cupi, ai limiti dell'ossessione. Quasi un bianco e nero sporcato con poche, limitatissime, tracce di colore. L'atmosfera resta sempre tetra, quasi claustrofobica; in tutta evidenza Lenica non si sofferma sugli aspetti comici e buffoneschi di Ubu, ma su quelli angosciosi e quasi tragici. Una lezione da cui restano lontani il sarcasmo, l'ronia, l'umorismo.
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Copertina e illustrazioni per Teo, l'uomo di neve, 1988 |
Dell'artista si conosce un solo sconfinamento nel mondo dell'infanzia: Teo, l'uomo di neve illustrato nel 1988 per il testo di Sylvia Loretan e pubblicato in Italia da Arka.
Nelle illustrazioni per questo libro Lenica, pur non arretrando di un passo dal proprio stile fortemente definito, si apre al colore e al sorriso. L'omino di neve si annoia a star solo e se ne va al sud; torna a casa sotto forma di nuvola, dopo essersi sciolto al sole. Al freddo dell'inverno della sua terra la nuvola lascerà cadere la neve e i bambini costruiranno ancora un pupazzo di neve, un nuovo Teo, bello come e più di prima.
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Copertina per Graphis, numero 183 |
che bel post, grazie e che grande artista!
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