Guido Gozzano, Golia (illustrazione), La Principessa si sposa, Treves, 1917, Einaudi 1973 |
Guido Gozzano, Golia (illustrazione), La Principessa si sposa, Treves, 1917, Einaudi 1973 |
Guido Gozzano comporrà per il giornale la Ballata dell’Uno che finge che il primo numero del giornale sia andato esaurito (in edicola Numero uscì infatti dal numero, e scusate il bisticcio, 2).
L’Uno è tutto esaurito
Non lo trova più nessuno
A chi dà copia dell’Uno
Un milione è profferito.
Guido Gozzano, Golia (illustrazione), La Principessa si sposa, Treves, 1917, Einaudi 1973 |
Guido Gozzano muore giovane nel 1916 e Golia illustra, come estremo omaggio all’amico perduto, le sue fiabe, in parte già pubblicate dal Corriere dei Piccoli. Che resteranno esemplari nella storia della novellistica, ancora per eleganza certo, ché Gozzano era scrittore di estremo rigore formale, e anche perché sembrano redatte con un occhio alle teorie morfologiche di Wladimir Propp (ma attenzione siamo più di dieci anni in anticipo sullo studioso russo).
La Principessa si sposa, che Gozzano scrive e che poi Golia illustra, pare una raccolta di esempi didattici, tanto le fiabe possono essere sezionate ed esaminate ‘a freddo’, quasi sul tavolo dell’anatomopatologo.
In esse si trovano tutti gli archetipi della fiaba. C’è l’eroe, la fanciulla, l’incantamento, la prova, il superamento della prova, la ricompensa. C’è il re padre affatturato, ci sono gli animali parlanti e tutto, naturalmente, sempre in numero di tre (tre le principesse, tre le scrofe fatate, tre i talismani, tre i doni…). Ogni rigo e ogni situazione potrebbe essere incasellata in uno degli schemi della Morfologia proppiana.
Fiabe che, per sapienza e lucidità di lingua, sono esempio di composizione, artificio letterario e poetico, completamente fuori del tempo ma proprio per questo, esemplarmente didattiche.
Per Golia dovrebbero essere ripetuti gli stessi aggettivi e analisi, tanto i suoi disegni appaiono perfetti per quelle storie e per quello scrittore. Illustrazioni ‘sottovoce’, mai strillate o sopra e righe, dove mai si calca la mano o si sconfina nei mondi dell’angoscia o della tenebra. O del morboso.
“Nelle illustrazioni di Golia non scorgi nessun complesso universo onirico, non c’è nessun sogno / segno proibito; c’è piuttosto molta tenerezza, molto abbandono e molta limpidità…” (AdB)
Guido Gozzano, Golia (illustrazione), La Principessa si sposa, Treves, 1917, Einaudi 1973 |
Guido Gozzano, Golia (illustrazione), La Principessa si sposa, Treves, 1917, Einaudi 1973 |
Guido Gozzano, Golia (illustrazione), La Principessa si sposa, Treves, 1917, Einaudi 1973 |
Guido Gozzano, Golia (illustrazione), La Principessa si sposa, Treves, 1917, Einaudi 1973 |
Guido Gozzano, Golia (illustrazione), La Principessa si sposa, Treves, 1917, Einaudi 1973 |
Guido Gozzano, Golia (illustrazione), La Principessa si sposa, Treves, 1917, Einaudi 1973 |
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