Il Pirata e il farmacista* è una ballata di Robert Louis Stevenson (di cui abbiamo riportato l’abstract del volume recentemente edito in Italia da Orecchio Acerbo), illustrata da Henning Wagenbreth. L’artista tedesco si muove nei suoi consueti spazi bidimensionali, gonfi e saturi di colori e personaggi, essenziali e ridondanti come tavolette di ex voto. I personaggi si muovono a scatti, in una ieratica e meccanica imperturbabililità che ricorda certe tavole di Heinrich Hoffmann per lo Struwwelpeter, D’altronde questo è lo stile consolidato, la cifra stilistica riconoscibile e matura di Wagenbreth, dai manifesti teatrali degli anni '90 alle illustrazioni per i libri più recenti.
Le metafore di Henning ci erano sembrate perfette quaando si era trovato a illustrare, qualche anno fa, 1989**, dieci scrittori europei in ricordo del ventennale della caduta del muro di Berlino. Allora scrivevamo: “…I disegni di Wagenbreth sono insieme convergenti e divergenti da quell’idealità culturale e storica tedesca che li genera. Risentono fortemente dell’espressionismo e della critica sociale di Otto Dix e George Grosz, le figurine si muovono con scatti legnosi nelle due dimensioni piatte della carta, eliminano, come segno stilistico, la prospettiva e il volume, o almeno paiono non preoccuparsene.
Sono i disegni di un bambino disincantato che accumula mostri e indifferenze nelle sue tavole, che cerca un riscatto nell’uso ingordo del colore, che disegna i singoli elementi sempre nei loro rapporti irrisolti, in tutta evidenza disumani e lontani. Il mondo brut di Wagenbreth non concede tregua né spazio ad una visione consolatoria. Personaggi in buona misura tragici ed inquietanti in attesa forse che ci sia uno scalpello, da qualche parte, che possa abbattere anche quel loro, personale, muro d’angoscia.”
Uno di quei manifesti, Dracula, fece vincere a Wagenbreth il Festival dell’Affiche di Chaumont del 1996. La ragazza stesa nella sua tomba ha un occhio aperto e uno chiuso; è viva e morta, sveglia e addormentata. La lingua si sporge fuori dalle labbra saettando come quella di un serpente, o di un formichiere, o di un camaleonte. In quel manifesto (eravamo in quella giuria che gli assegnò il premio insieme a Alex Jordan, Wolker Pfuller, Tadanori Joko, Alain Weill) c’erano tutte le premesse e le promesse della grafica di Henning. Promesse, diremmo, nel tempo mantenute e superate.
* Robert Louis Stevenson, Il Pirata e il farmacista, illustrazioni di Henning Wagenbreth, Orecchio Acerbo, 2013, euro 23,00
** 1989, Dieci storie per attraversare i muri, illustrazioni di Henning Wagenbreth, Orecchio Acerbo, 2009, euro 12,00
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