Roberto Denti |
Cosa si può dire di Roberto Denti che, in questi giorni, non sia già stato detto o ricordato? Poco, temo, perché l'importanza, la centralità, la presenza di Roberto nella cultura italiana, e segnatamente, nella cultura italiana "per i ragazzi", era fuori discussione. Ineludibile e necessaria.
E di Roberto ricordiamo, di conseguenza, quanta disponibilità e amore avesse verso tutto ciò che si muoveva nel libro, dentro il libro e nei dintorni, e di come non facesse mai mancare, anche a quasi novant'anni, la sua disponibilità, la sua presenza, la sua competenza e il suo affetto.
Roberto è stato, per tutti noi, un maestro e un amico. Parole che vogliamo sottolineare perché non sempre chi ci è maestro ci è amico e chi ci è amico è maestro. Eppure lui, e con lui la compagna della vita, vero e proprio suo alter ego, Gianna, lo è stato davvero, sempre e fino in fondo.
Di lui riandiamo a frammenti sparsi. Un racconto di gioventù durante una conferenza, una telefonata per commentare l'ultimo libro che gli era stato inviato, una cena durante un convegno, un cenno di saluto, un sorriso di attenzione. Di Roberto ci sentivamo, sempre e comunque, complici.
Ci mancherà tanto. Mancherà a tutti.
Roberto Denti a L'Aquila, 2012 |
Non lo sapevo! Anche io ho potuto ascoltarlo durante una conferenza e l'impressione è proprio quella che descrivi tu: una persona sensibile e molto disponibile, oltre che un gran professionista, molto generoso.
RispondiEliminaBuon viaggio Roberto!