La conferenza stampa di presentazione e la visita degli ambienti ci hanno permesso di toccare con mano la bontà del lavoro fatto. Fino a questo momento, vien da dire, perché le sale, ampie e funzionali, sono ancora sgombre da arredi e strumentazioni, e sopratutto non hanno ancora, né potrebbero avere, il calore partecipato che, dall'inizio dei corsi in poi, daranno gli studenti alla vita della scuola.
martedì 18 settembre 2012
Lo IED apre bottega a Firenze
L'apertura di una scuola è sempre un momento di gioia. Salutiamo quindi con particolare soddisfazione l'Istituto Europeo di Design che, dopo un rodaggio in minore di qualche anno (l'ubicazione 'sperimentale' nella Casa della Creatività era del tutto insufficiente per le aspettative e il prestigio di quella che è una delle più importanti strutture formative d'Europa nei vari settori della cultura del progetto), apre 'bottega' a Firenze nei bellissimi, e appena appena ristrutturati, locali di Palazzo Pucci di Ottavio, in via Bufalini 6r, in significativa joint venture con la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
La conferenza stampa di presentazione e la visita degli ambienti ci hanno permesso di toccare con mano la bontà del lavoro fatto. Fino a questo momento, vien da dire, perché le sale, ampie e funzionali, sono ancora sgombre da arredi e strumentazioni, e sopratutto non hanno ancora, né potrebbero avere, il calore partecipato che, dall'inizio dei corsi in poi, daranno gli studenti alla vita della scuola.
I partecipanti alla conferenza di presentazione, il presidente IED Francesco Morelli, l'architetto Renzo Funaro, direttore dei lavori di ristrutturazione dei locali, il designer Carlo Forcolini, Aldo Colonetti, direttore scientifico IED, e Alessandro Colombo, direttore IED Firenze, hanno sottolineato il contesto in cui ci si è mossi all'interno della realtà complessiva IED (che vede sedi a Milano, Roma, Cagliari, Torino, Como, Venezia, ma anche a Barcellona, Madrid, San Paolo e Rio de Janeiro), ma sopratutto hanno rimarcato la specificità della sede fiorentina, ospitata in una città e in una regione che ha sempre fondato la propria economia sulla qualità del lavoro artigianale, sulla sua capacità di innovazione continua e di apertura costante a nuove esperienze e nuovi mercati.
Una scuola quindi - hanno detto tutti i relatori - che vuol essere un ponte tra l'apprendimento e il mondo del lavoro, aperta all'utenza italiana ma anche ai tanti giovani che, da tutto il mondo, raggiungono Firenze ogni anno. Un luogo dove studiare e praticare Product Design, Interior Design, Fashion Design, Visual Communication ecc. e dove, naturalmente ci si occuperà anche di grafica e illustrazione editoriale che, ci si augura, possano vedere al più presto l'attivazione di una sezione specifica e approfondita di formazione e intervento.
La conferenza stampa di presentazione e la visita degli ambienti ci hanno permesso di toccare con mano la bontà del lavoro fatto. Fino a questo momento, vien da dire, perché le sale, ampie e funzionali, sono ancora sgombre da arredi e strumentazioni, e sopratutto non hanno ancora, né potrebbero avere, il calore partecipato che, dall'inizio dei corsi in poi, daranno gli studenti alla vita della scuola.
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