martedì 27 marzo 2012

Chi vorresti essere?


Rebecca vorrebbe essere un pesce “… per ascoltare il silenzio e nuotare libera nel mare.” Ma anche il pesce vorrebbe essere qualcos’altro. Vorrebbe essere un barbagianni e il barbagianni vorrebbe essere un coccodrillo “… per vederci bene di giorno e stare disteso sotto il sole.
I desideri sono come un cane che si morde la coda e l’ultimo degli animali che entra nel gioco, il gatto, vorrebbe essere Rebecca per “… essere abbracciato dalla sua mamma, la sera prima di dormire.
Il cerchio si è chiuso e la parola è tornata a Rebecca, che vorrebbe essere solo Rebecca, per giocare a essere “… un pesce, un barbagianni, un coccodrillo, un tucano, un camaleonte, un gatto.”


La morale della favola è semplicissima e al tempo complessa. Arianna Papini ci dice che è bello, lecito e giusto sognare, uscire da sé per poter avere tutte le doti meravigliose che a volte altri hanno, ma che è ancor più bello rientrare dentro di sé e capire che questo è solo un gioco della fantasia e che la vera felicità, la gioia del “vorrei essere…” è quella che si prova quando si accetta il proprio stato e su quello si fonda la propria felicità reale. Lasciandosi sempre liberi, s’intende, di fantasticare, e di diventare, per un attimo, altro da sé.



Arianna Papini, che presenterà il suo libro Chi vorresti essere?, insieme alla mostra dei disegni, alla Biblioteca comunale di Scandicci, dal 2 al 17 aprile (inaugurazione sabato 31 marzo alle ore 16,30 con Jill Benik, antropologa, Lola Barcelò Morte, editore di Kalandraka e Maria Letizia Meacci, che introduce la serata) ha da tempo raggiunto una maturità di espressione grafica e di scrittura che la pone, a diritto, tra i protagonisti più importanti della letteratura italiana per ragazzi. Questo Chi vorresti essere? è già stato finalista del Premio Compostela ed è stato inserito, proprio la scorsa settimana, nella selezione dei finalisti per il Premio Andersen 2012.

Con questi disegni Arianna Papini sembra essersi lasciata alle spalle quelle volumetrie corpose e dense, quei fondi neri incombenti, che per molti anni hanno caratterizzato la sua produzione grafica. I nuovi colori di Arianna sono leggeri, modulati su tutta la gamma dei pastello, mai aggressivi né violenti. Anche le figure si sono addolcite e segnalano una nuova fase di ispirazione e di lavoro, meno pessimista e più solare.


Arianna Papini, Chi vorresti essere?, Kalandraka, euro 15,00

4 commenti:

  1. Non ho visto il libro, ma così come lo presenta non ricorda troppo "Vorrei avere" di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani?

    Anna

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    1. Ciao Anna. Sono due libri molto diversi, li hai letti? "Vorrei avere" me lo sono comprato da poco, non lo conoscevo, è un libro meraviglioso frutto dell'unione della poetica di due donne splendide. Il mio libro è nato da un evento che molte persone conoscono, che mi ha portata a cercare una nuova identità e che forse si evince dal cambio dei colori di cui parla Andrea. Forse in qualche modo il messaggio dei nostri libri è simile nel senso della ricerca dell'identità che appartiene a tutte le persone libere.

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  2. Grazie Arianna per la spiegazione!
    Non ho ancora letto il tuo e non vedo l'ora.
    In effetti ora che mi spieghi vedo che già dal titolo sono diversi: l'ausiliare "avere" implica un'identità, quello "essere" una ricerca.
    Un saluto caro e complimenti per questa bella metamorfosi verso la leggerezza.
    Anna

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