Tre libri variamente importanti e stimolanti, da un grande classico del pensiero satirico moderno Una modesta proposta di Jonathan Swift, a un testo fondamentale della letteratura ottocentesca, Il Cappotto, di Nicolaj Gogol, che sta alle origini della grande letteratura russa (“Siamo nati tutti dal Cappotto di Gogol”, ebbe a scrivere Fedor Dostoevskj), per arrivare ad un gioiello narrativo moderno, La leggenda del Santo bevitore di Joseph Roth.
L’analisi dei tre testi e le possibilità di iconografia, i precedenti e i maestri che si sono avvicendati su quelle pagine: questi i primi momenti di lavoro per eccitare la fantasia degli allievi. Poi, nel momento in cui ognuno ha scelto il testo con cui confrontarsi, ed è cominciato il lavoro vero e proprio, gli allievi sono stati seguiti dai due docenti passo passo; Roberto Innocenti con una puntigliosa opera di definizione delle tecniche di illustrazione, esempi continui del suo lavoro e dimostrazioni sul campo, Andrea Rauch con l’analisi delle caratteristiche editoriali (carte di stampa, impaginazione, uso dei caratteri e tutto quello, in una parola, che definisce tecnicamente, l’oggetto libro).
È ancora troppo presto per giudicare i risultati di questo segmento del master perché durante la settimana il lavoro di illustrazione è stato appena sbozzato, ma siamo curiosi di vedere i risultati più maturi sui tre testi che saranno approntati durante questa seconda settimana di lavoro sotto la guida di Mauro Cicarè. Va da sé che, appena possibile, presenteremo ai lettori i risultati grafici che giudicheremo più interessanti.
Molte altre cose ci sarebbero da sottolineare su questa nostra prima settimana di collaborazione a Macerata con l’associazione Fabbrica delle Favole. In primis, la passione e la cortesia dei ragazzi del gruppo (su tutti Eleonora Sarti, la presidente dell’associazione, che ci ha scarrozzato stoicamente su e giù per il centro storico di Macerata e Alessandra Sconosciuto che, già magrolina, crediamo che in questo mese si asciugherà vieppiù). Alessandra ed Eleonora, insieme a Francesco che merita anche lui la citazione e il ringraziamento, non ci hanno lasciato un istante, ci hanno coccolati e accuditi in maniera straordinaria facendoci sentire parte della ‘famiglia’. Poi sono da ricordare le serate conviviali davanti a una pizza o una brocca di vino bianco a discutere dei nostri mondi (ancora luci e ombre) ‘unendo i tavoli’, si potrebbe dire, con gli altri docenti e amici del master e dell’Accademia, da Mauro Evangelista, a Fabian Negrin, a Maurizio Quarello, a Claudia Palmarucci, a Luca Tortolini, a Fausta Orecchio a Paola Parazzoli.
mi associo, con un applauso alla passione che mettono nel loro lavoro quelle e quelli di Ars in Fabula... Bravi!
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