Marcello Dudovich (1878-1962) inizia la sua lunghissima opera di cartellonista nel 1897 quando prende avvio la sua collaborazione con le officine grafiche
Ricordi di Milano, allora dirette da
Leopoldo Metlicovitz. Collabora successivamente con lo stabilimento grafico bolognese
Chappuis. Collaborazioni queste che formeranno la professionalità del giovane
Dudovich e ne influenzeranno lo stile, ponendolo in contatto stretto con la parte migliore della cartellonistica italiana dell’epoca.
Nel corso della sua lunga vita artistica due saranno gli episodi fondamentali: la collaborazione, tra il 1906 e il 1914, con i
Magazzini Mele di Napoli e poi, in anni successivi, con
La Rinascente.
Per queste committenze
Dudovich non solo produrrà manifesti noti e bellissimi, ma definirà anche uno stile di narrazione grafica particolare e riconoscibilissimo.
Nelle sue immagini scorrono, si può dire, tutte le sue "epoche": dagli anni d’inizio secolo, con le campiture colorate piatte e la grazia un po’ malinconica di un mondo ormai al tramonto, alle "donnine" degli anni trenta, principalmente quelle per
La Rinascente, disinvolte, elegantemente sobrie, caratterizzate anch’esse da forti campiture volumetriche che ne definiscono il movimento e sottolineano i valori formali del disegno.
Dudovich è un grande illustratore ma anche un grafico attento e “moderno”. Le sue “epoche” riguardano anche la composizione tipografica dei testi che risentono sempre dell’umore del tempo ma non si giustappongono mai in maniera bruta al disegno.
Per
Dudovich il manifesto è definito e risolto sempre in un
unicum armonico.
L'artista continuerà a produrre grafica fino agli anni cinquanta del ventesimo secolo, anche se negli ultimi anni di vita si dedicherà con maggiore continuità alla pittura.
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