martedì 5 giugno 2012

Capovolgere la Principessa

Generalmente siamo più attenti a quanto succede nel mondo dell’illustrazione che non in quello della scrittura (a meno che le cose coincidano) ma ogni tanto possiamo fare un’eccezione. E l’eccezione è questo libretto di Andrea Sottile, vera e propria raccolta di ‘esercizi di stile’: La principessa capovolta, che Rizzoli ha mandato in libreria a ridosso della Fiera di Bologna.


La principessa di Fracapàs, mentre passeggia in giardino, cade a testa in giù, il mondo le si capovolge, i capelli mettono radici e nessuno riesce più a riportarla con i piedi per terra. Il canovaccio è semplice, articolato come ogni fiaba che si rispetti, con elementi magici, prove da superare, scritte misteriose, servi astuti, principi a volte fascinosi a volte tonti. Ma Sottile questa materia la tratta come espediente per raccontarci un’altra storia, quella di come per raccontare le storie è necessario ‘farsele raccontare’. Così il papà del libro (manca la mamma, dov’è?) deve ascoltare le sollecitazioni continue, a volte petulanti a volte puntuali, sempre gustose, delle due figlie Irene e Miranda, e narrare, interrompere, riprendere il racconto sempre a modo suo, ma anche a modo loro.

Il coro ‘greco’ delle due bambine sollecita, precisa, devia il corso della narrazione che, in un gioco trasparente che si riferisce a Raymond Queneau, ma anche a Italo Calvino, che non dimentica le lezioni di Propp né quelle di Bettelheim (ma che soprattutto è una girandola di scintillante e divertita arguzia), diventa di volta in volta una storia di magia, un horror, un racconto gastronomico o drammatico, una mappatura del territorio, una filastrocca, un telegramma, una notizia del telegiornale. Sempre con la povera principessina che se ne rimane a testa in giù. E sempre, naturalmente con la sensazione che la storia definitiva della 'principessa capovolta' siamo invitati a inventarcela da soli.

Andrea Sottile, La principessa capovolta, Una catastrofe in 24 capitoli, Rizzoli, euro 9,90.

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