giovedì 26 aprile 2012

Illustrazione d'antan. 1. Vsevolod Nicouline


La leggenda del Gral, Utet, 1938

Le notizie biografiche su Vsevolod Nicouline, artista nato a Nikolaev (Ucraina) nel 1890 e morto nel 1968 a Milano, ci dicono che, arrivato in Italia dopo molte peripezie seguite alla rivoluzione d’ottobre (a Odessa e Costantinopoli lavorò come scaricatore di porto e guardiano di chiatte), fu impiegato dapprima come modello per gli studenti dell'Accademia d'arte genovese e, più tardi, quando fu riconosciuto il suo talento, illustrò molti volumi per la “Scala d’oro” della Utet (ad esempio la Leggenda del Gral, di cui presentiamo alcune tavole).

La leggenda del Gral, Utet, 1938

La leggenda del Gral, Utet, 1938

Collaborò a lungo anche con Hoepli. Possiamo ricordare, ad esempio, un felicissimo risultato per Il gallo d’oro di Aleksander Puskin, dove la fissità e la compostezza dell’immagine, quasi da icona, si stempera in toni più tenui, colori più sfumati, bordature meno evidenti.

Il Gallo d'oro, Hoepli, 1953

Pur senza rinunciare ad una prodigiosa abilità descrittiva, e attento sempre alla grande lezione ‘etnica’ del grande Bilibin, Nicouline sembra anche per molti versi ispirarsi ad un celebre fumetto americano, Little King di Otto Soglow, che risolveva graficamente ogni tensione nella dolcezza e sinuosità della linea.

Il Gallo d'oro, Hoepli, 1953

Il Gallo d'oro, Hoepli, 1953

Certo, non solo questo in Nicouline, poiché nell’artista ucraino il colore ha importanza fondamentale. Maestro nel creare sfumati di deliziosa suggestione, Nicouline illustra così gran parte dei suoi libri più importanti, dalle Mille e una notte per Hoepli (1952) alle Avventure di Pinocchio per Italgeo (1944).

Le mille e una notte, Hoepli, 1952

Le mille e una notte, Hoepli, 1952

Nelle tavole di Pinocchio l’artista ci offre territori e interni dall’architettura rigorosa e semplice; i personaggi sembrano abitarli con pudore, timorosi quasi di prender troppo campo. Così è Pinocchio che si getta in mare dallo scoglio in aiuto della barchetta di Geppetto, così i Carabinieri che arrestano il burattino dopo la rissa con i compagni sulla spiaggia, così il drammatico inseguimento del Pesce-cane.

Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944

Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944

Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944

La puntigliosità, il decorativismo, quasi, con cui Nicouline affronta Pinocchio non si risolve però in un’interpretazione eccentrica ma semmai nella riconferma dei valori propri, culturali e etnici, dell’artista. Così la Fata dai Capelli Turchini diventa una sorta di Regina delle Nevi, il Teatro dei Burattini è posto sulle rive di un «qualcosa» che benissimo potrebbe essere il Mar Baltico e i marinai che fuggono per l’intervento del Pesce-cane hanno una parentela, diremmo fraterna, con quelli dell’incrociatore Potëmkin.

Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944

Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944

Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944

Vsevolod Nicouline non fu però solo illustratore. Si provò anche nella scenografia teatrale, e con risultati importanti, se è verò che ebbe a lavorare, tra gli altri, per la Scala di Milano, per il Metropolitan di New York e per i Balletti Russi.

Imago Italiae, Farmitalia, 1950

Nicouline fu popolarissimo, nelle generazioni che fecero le scuole negli anni tra i ’50 e i ’60 del secolo scorso, sopratutto per le grandi cartine geografiche di Imago Italiae che, prodotte dalla Farmitalia, andarono a comporre un grande e suggestivo atlante del paese e indicarono una via didattica, colta e popolare al tempo stesso, che fu esempio per molta cartografia degli anni successivi.

1 commento:

  1. Antoniella Abbatiello ci scrive:

    Che incanto e che maestria. È uno degli illustratori che più mi piacevano da bambina. Rivedere queste immagini mi emoziona come allora.

    Antonella Abbatiello

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