sabato 23 luglio 2011

Una nuova storia di Münchausen

Il Barone di Münchausen è un libro collettivo, nato intorno ad una tavola dove un narratore millantava imprese incredibili suscitando l'ammirazione e il divertimento degli ascoltatori. Le avventure ebbero varie stesure, nel corso degli anni, aggiunte, interpolazioni, chiose, variazioni, tanto che è oggi molto difficile individuare una versione sicuramente 'autentica'.
Forse per questo, durante la recente presentazione del libro, edito da Prìncipi & Princípi e illustrato da Libero Gozzini, presso la Libreria Cibrario di Acqui Terme, gli stagisti della libreria, che avevano aiutato a organizzare la serata, hanno pensato bene di aggiungere una loro avventura al corpus del libro. La pubblichiamo volentieri, facendo un pensierino se inserirla o meno in una prossima, auspicabile, edizione del libro.

Illustrazione di Libero Gozzini

Il Barone e le cavallette

Oh, Barone di Münchausen!, raccontaci di come salvasti l'antica città di Venezia, dove eri presente come ambasciatore, grazie ad una catapulta e ad una forma di parmigiano.

Certamente, mi ricordo di quell'impresa. Ero ambasciatore nella magnifica città di Venezia, su richiesta del doge in persona. Nel periodo in cui vi soggiornai, accadde che una miriade di cavallette sconvolgesse la popolazione della città, ma non erano comuni cavallette bensì le temibili cavallette rosse conosciute perché divoravano il formaggio. Queste si aggiravano per i canali e le piazze della città in grandi sciami, alla ricerca del loro prelibato nutrimento. Ma a Venezia il formaggio scarseggiava e per questo si rischiava che gli insetti mettessero a ferro e fuoco la città.
Io, che grazie alla mia esperienza, conoscevo un famoso produttore di formaggio nella città di Parma, mandai un messo della mia delegazione a procurarsi una grande forma di Parmigiano che potesse bastare per tutte le cavallette. Nel mentre, dovevo trovare una soluzione temporanea per allontanare le creature dalla città e, nel contempo indirizzarle verso lontani paesi orientali ricchi di formaggio, obiettivo della loro migrazione. Un'opera che sarebbe stata impossibile per qualunque altra persona normale, ma non per me, che, costruita una catapulta, la cosparsi di sali al formaggio e ve ne disegnai sopra una forma. Le cavallette attratte dall'odore e dall'aspetto si riunirono sulla catapulta, e in questo modo le potei scagliare lontano. Il giorno dopo il messo tornò con la forma di parmigiano, che scavai all'interno in modo da creare una trappola infallibile. La posizionai di fronte alle porte della città con il coperchio alzato. Quindi, le cavallette attirate dal formaggio e aiutate dal mio soffio si ammassarono all'interno della forma, che sigillai dopo che anche l'ultima cavalletta fu entrata. Sigillato il coperchio, mi liberai della forma con un calcio che la diresse a oriente.
I cittadini mi celebrarono con grandissimi doni e eccezionali onorificenze, ed è soprattutto grazie a queste che ricordo la storia con grande nitidezza.

Nessun commento:

Posta un commento