Tra le iniziative ci piace segnalare la presentazione del libro Alla scoperta della Costituzione, scritto da Anna Sarfatti e illustrato da Simone Frasca, che segna il punto conclusivo di un lungo percorso di studio e approfondimento sui temi della Costituzione, intrapreso dalle scuole di Bolzano durante il 2012.
Da quel libro riportiamo la prefazione del magistrato Gherardo Colombo.
alla società della Costituzione
Gherardo Colombo
Sino a poco più di sessant’anni fa le regole che organizzavano la società italiana, e cioè i rapporti tra le persone e tra le persone e le istituzioni, erano fondate sulla discriminazione.
Tali regole, infatti, derivavano da una cultura consolidata, fortemente prevalente nel corso della storia dell’umanità, secondo la quale gli esseri umani si distinguevano per importanza: i maschi più importanti delle femmine, i cattolici degli ebrei, i bianchi dei neri, i proprietari della terra dei contadini e così via. E siccome le persone venivano distinte per valore, la quantità di diritti e di doveri che venivano loro attribuiti era diversa: a chi molti diritti, a chi molti doveri. La società era quindi organizzata come una piramide, nella quale i pochi che stanno in altro possono tanto, mentre i tanti che stanno in basso possono poco o nulla.
Illustrazione di Simone Frasca |
Appena prima della metà del secolo scorso, terminata la terribile seconda guerra mondiale, gli italiani hanno deciso di non avere più il re e di vivere in una repubblica, ed hanno dato incarico a più di cinquecento persone di scrivere la nuova regola dello stare insieme, quella che sarebbe stata il fondamento di tutte le altre regole, di tutte le altre leggi del Paese, la Costituzione.
Coloro che hanno scritto la Costituzione hanno capito che non aveva più senso ritenere le persone di diversa importanza, perché era quella la causa che aveva dato origine ai drammi della storia, ed hanno perciò pensato di porre alla base della società tutti gli esseri umani. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale”, dice l’inizio dell’articolo 3, che vuol dire, in parole meno solenni, che tutti quanti abbiamo la stessa importanza per il fatto di essere persone. È perché tutti siamo importanti allo stesso modo che allora a tutti sono riconosciuti diritti che non si possono toccare (“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”, dice l’articolo 2), ed è perché siamo importanti e ci sono riconosciuti gli stessi diritti (e attribuiti gli stessi obblighi), che allora “siamo uguali davanti alla legge” senza che le nostre particolarità (sesso, etnia, religione e così via) possano essere causa di discriminazione. Ed è per questo che il nostro Stato è una democrazia.
Illustrazione di Simone Frasca |
C’è però un piccolo particolare: se la Costituzione non è conosciuta, e non è conosciuta bene, è impossibile che le persone la rispettino. Senza accorgersene continuano a comportarsi come se non esistesse, e la società continua ad avere la forma di una piramide.
Questo libro aiuta tutti noi a transitare dalla società della discriminazione alla società della Costituzione.
Illustrazione di Simone Frasca |
Alla scoperta della Costituzione, testo di Anna Sarfatti, illustrazioni di Simone Frasca,
prefazione di Gherardo Colombo, Prìncipi & Princípi 2013.
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