18. Silvana D'Angelo, Antonio Marinoni. Velluto
Il ladro Velluto penetra nelle case, le segue, ne annusa l’odore e ne carpisce l’atmosfera. È un ladro gentiluomo e non tocca nulla, ma cerca l’anima e l’identità della casa. Alla caccia, naturalmente, della ‘propria’ identità e della ‘propria’ anima. In tutto questo, seguendo un amico fedele, il proprio naso. Velluto segue la ballerina Corinne e entra nella sua casa, una casa accogliente e ospitale, si riconosce dal buon odore. Perché “… una casa felice è una casa ospitale. Appena ho scavalcato la finestra mi ha colpito l’odore dell’olio di noci con cui lucida i mobili, quello della lavanda nei cassetti della biancheria…”
Ed è una casa molto particolare, una casa museo, ingombra di oggetti e di storie, dai lunghi corridoi che fanno penetrare nelle allegre stanze abitate, ma che vivono anche, quei corridoi, una vita di relazione propria con le lampade che fanno l'occhiolino ai quadri alle pareti, alle poltrone, ai tavoli, agli oggetti.
I disegni di Marinoni sono bellissimi e, nel senso buono, quasi maniacali. Non lasciano nulla di inespresso, sono tratteggi fitti e precisissimi che rimandano a certo surrealismo di Magritte, di Max Ernst, di Savinio. E infatti i quadri di questi artisti sono alle pareti ma non sono certo soli perché su un tavolo si vede un reliquiario di Giò Ponti, in un angolo, accanto a una pianta, una scultura di Fausto Melotti, e poi lampade di Vico Magistretti, di Gae Aulenti e Achille Castiglioni, poltrone di Joe Colombo e di Gaetano Pesce.
Silvana D'Angelo, Antonio Marinoni, Velluto, Storia di un ladro, Topipittori, 2007, euro 16,00.
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