Da una parte all'altra la città sembra continui in prospettiva moltiplicando il suo repertorio d'immagini: invece non ha spessore, consiste solo in un dritto e in un rovescio, come un foglio di carta, con una figura di qua e una di là, che non possono staccarsi né guardarsi. (Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)
Disegno di Saul Steinberg, 1954 |
Marco Polo racconta al Kublai Kan le città che ha visitato e che fanno parte dello sterminato impero del Kan. Sono città fantastiche e improbabili, esercizi di metascrittura che Italo Calvino dettò nel 1972 e che ci raccontano sensazioni e stati d'animo che stimolano la fantasia e l'immaginario. Un esercizio di alta classe letteraria che diventa laboratorio creativo, a cura dell'Istituto italiano di Cultura di Budapest e della Scuola Internazionale dell'Illustrazione di Sarmede.
Partendo dallo spunto letterario di Italo Calvino, il corso, che si terrà presso la sede di Budapest dell'Istituto Italiano di Cultura, dall'11 al 15 giugno 2012, sarà tenuto da Eva Montanari, docente della Scuola, nonché autrice e illustratrice pubblicata in Italia, Francia, Stali Uniti, Inghilterra, Germania, Giappone e Taiwan. Allievi previsti tra 15 e 25.
Eva Montanari a Sarmede, 2011 |
Maggiori informazioni prossimamente sui siti www.sarmedemostra.it e www.iicbudapest.esteri.it/
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