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La leggenda del Gral, Utet, 1938 |
Le notizie biografiche su
Vsevolod Nicouline, artista nato a Nikolaev (Ucraina) nel 1890 e morto nel 1968 a Milano, ci dicono che, arrivato in Italia dopo molte peripezie seguite alla rivoluzione d’ottobre (a Odessa e Costantinopoli lavorò come scaricatore di porto e guardiano di chiatte), fu impiegato dapprima come modello per gli studenti dell'Accademia d'arte genovese e, più tardi, quando fu riconosciuto il suo talento, illustrò molti volumi per la “Scala d’oro” della
Utet (ad esempio la
Leggenda del Gral, di cui presentiamo alcune tavole).
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La leggenda del Gral, Utet, 1938 |
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La leggenda del Gral, Utet, 1938 |
Collaborò a lungo anche con
Hoepli. Possiamo ricordare, ad esempio, un felicissimo risultato per
Il
gallo d’oro di
Aleksander Puskin, dove la fissità e la compostezza
dell’immagine, quasi da icona, si stempera in toni più tenui, colori più
sfumati, bordature meno evidenti.
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Il Gallo d'oro, Hoepli, 1953 |
Pur senza rinunciare ad
una prodigiosa abilità descrittiva, e attento sempre alla grande
lezione ‘etnica’ del grande
Bilibin,
Nicouline sembra anche per molti
versi ispirarsi ad un celebre fumetto americano,
Little King di
Otto
Soglow, che risolveva graficamente ogni tensione nella dolcezza e
sinuosità della linea.
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Il Gallo d'oro, Hoepli, 1953 |
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Il Gallo d'oro, Hoepli, 1953 |
Certo, non solo questo in
Nicouline, poiché nell’artista ucraino il colore ha importanza fondamentale. Maestro nel creare sfumati di deliziosa suggestione,
Nicouline illustra così gran parte dei suoi libri più importanti, dalle
Mille e una notte per
Hoepli (1952) alle
Avventure di Pinocchio per
Italgeo (1944).
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Le mille e una notte, Hoepli, 1952 |
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Le mille e una notte, Hoepli, 1952 |
Nelle tavole di
Pinocchio l’artista ci offre territori e interni dall’architettura rigorosa e semplice; i personaggi sembrano abitarli con pudore, timorosi quasi di prender troppo campo. Così è Pinocchio che si getta in mare dallo scoglio in aiuto della barchetta di Geppetto, così i Carabinieri che arrestano il burattino dopo la rissa con i compagni sulla spiaggia, così il drammatico inseguimento del Pesce-cane.
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Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944 |
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Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944 |
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Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944 |
La puntigliosità, il decorativismo, quasi, con cui Nicouline affronta Pinocchio non si risolve però in un’interpretazione eccentrica ma semmai nella riconferma dei valori propri, culturali e etnici, dell’artista. Così la Fata dai Capelli Turchini diventa una sorta di Regina delle Nevi, il Teatro dei Burattini è posto sulle rive di un «qualcosa» che benissimo potrebbe essere il Mar Baltico e i marinai che fuggono per l’intervento del Pesce-cane hanno una parentela, diremmo fraterna, con quelli dell’incrociatore Potëmkin.
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Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944 |
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Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944 |
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Le avventure di Pinocchio, Italgeo, 1944 |
Vsevolod Nicouline non fu però solo illustratore. Si provò anche nella scenografia teatrale, e con risultati importanti, se è verò che ebbe a lavorare, tra gli altri, per la
Scala di Milano, per il
Metropolitan di New York e per i
Balletti Russi.
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Imago Italiae, Farmitalia, 1950 |
Nicouline fu popolarissimo, nelle generazioni che fecero le scuole negli anni tra i ’50 e i ’60 del secolo scorso, sopratutto per le grandi cartine geografiche di
Imago Italiae che, prodotte dalla
Farmitalia, andarono a comporre un grande e suggestivo atlante del paese e indicarono una via didattica, colta e popolare al tempo stesso, che fu esempio per molta cartografia degli anni successivi.