Michelangelo dentro un blocco di marmo vedeva il David. Bastava tirarlo fuori; David era dentro e voleva solo venire fuori. L’esempio, lo sappiamo bene, è ingombrante ma non crediamo che Silvia Bonanni si offenderà se pensiamo di poter dire che l’atteggiamento con cui l’illustratrice milanese crea le sue ‘illustrazioni’ ha qualche contatto con il punto di vista del grande Buonarroti.
Silvia Bonanni no; vede un calzino vagamente color arancione e immagina una giraffa, una felpa grigia e pensa a un elefante. Non è però soltanto l’atteggiamento consueto dell’artista che si dedica ai ready made perché lo zoo che Silvia immagina e costruisce non può prescindere dal suo ‘gesto’ creativo, dall’intervento che ‘modifica’ e trasforma la materia di base. Le stoffe di Silvia quindi non si offrono ‘in sé’ ma devono essere guardate ‘al di là’.
La mano dell’artista vede ‘attraverso’ e si muove ‘in direzione’ dell’animale, in questi casi, che ha visto nell’oggetto e che è, al momento, il focus della sua attenzione. Un esercizio di creatività che si può consigliare a tutti e che i bambini conoscono bene. Quello di creare la realtà e animarla, facendola vivere, con la propria fantasia.
Per saperne di più si veda la bella intervista a Silvia Bonanni sul blog di Topipittori.
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