mercoledì 3 agosto 2011
Il Treno di Bogotà
Il Treno di Bogotà parte con dieci vagoni e arriva con la sola locomotiva. È un treno magico, fantastico e irraggiungibile. È il titolo di una delle prime opere di Roberto Piumini ed è anche il nome (magico, fantastico e irraggiungibile) della libreria per ragazzi che Raffaele e Vera Salton conducono a Vittorio Veneto, in Via Martiri della Libertà, nel quartiere storico di Serravalle, vicino al teatro Lorenzo Da Ponte.
Il Treno di Bogotà aveva vinto nel 2008 un Premio Andersen (“Per aver saputo dar vita e fatto crescere una realtà libraria quanto mai ricca e fervida, fondata sulla competenza e l’entusiasmo. Per essere diventata nel volgere di pochi anni un fondamentale punto di riferimento per scuole e biblioteche, famiglie e giovani lettori”) e, sotto i portici che caratterizzano la strada, offre le sue ‘merci’ in un insieme caotico e affascinante, dove ci si aggira tra pile di libri, toccandoli, sfogliandoli, annusandoli quasi.
I libri a disposizione, una scelta veramente fantastica di quanto l’editoria mette a disposizione dei ragazzi, sono trattati con la nonchalance affettuosa che si riserva alle cose amate e che vogliamo avere sempre intorno a noi. Non vengono organizzati su scaffali ordinati, né catalogati per colore, o genere, o editore ma si offrono impudici, quasi nudi, alla curiosità golosa di chi si avventura tra i titoli.
Poi, naturalmente, facendosi largo tra immagini e colori, è possibile ricavare spazi per presentazioni, laboratori, piccole mostre. E anche per un caffè, forte e buono, che Vera ci offre premurosa. Un bel luogo, caldo e mai presupponente, da amare e frequentare.
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Onorati di queste righe belle e gioiose. il macchinista e la fuochista dal carbone color caffé
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