sabato 6 ottobre 2012

Arianna e la quaglia

Arianna Papini

Un libro nuovo e due mostre di Arianna Papini in questi giorni di primo autunno. La quaglia e il sasso, sarà in libreria il 25 ottobre e in questi giorni ci viene consegnato dalla tipografia (edizioni Prìncipi & Princípi, euro 14,00). Sarà presentato, insieme ad altre opere di illustrazione, mercoledi 10 ottobre, alle ore 17.00 presso la Biblioteca comunale di San Casciano Val di Pesa, Firenze, via Roma, 37. Titolo della mostra: L'avventurosa fiaba della vita, presentazione a cura di Maria Letizia Meacci. La mostra sarà visitabile, in orario di biblioteca fino all'11 novembre.
Due giorni dopo, 12 ottobre, Arianna presenta la sua pittura presso la storica libreria fiorentina Libri Liberi (Madre terra: l'ecologia e la natura nei quadri di Arianna Papini, inaugurazione alle ore 18.00).


Sulla tematica della sua arte e della sua attività editoriale, sopratutto in riferimento a La quaglia e il sasso, abbiamo rivolto ad Arianna alcune domande.

Arianna Papini, La quaglia e il sasso, Prìncipi & Principi 2012


La quaglia, il sasso, l'uovo
Conversazione con Arianna Papini

Siamo stati incerti su quale collana dovesse ospitare la Quaglia e il sasso, perché è una fiaba, ovviamente, ma parla anche di un tema ‘forte’ all’interno della società: quello delle adozioni. La piccola quaglia che cova un sasso e lo fa suo può addirittura richiamare la tematica dell’utero in affitto. Alla fine abbiamo inserito il titolo nelle 'Storie del nostro tempo', perché pensiamo che, con tutta la sensibilità possibile, quello che succede va spiegato anche ai più piccoli.

Sono totalmente d'accordo. I bambini sanno tutto, vedono, sono continuamente violentati da immagini terribili e nessuno si prende cura di spiegare loro ciò che stanno guardando. C’è un solco, un canyon direi che divide lo sguardo dall’ascolto, dobbiamo creare dei ponti che ci permettano di percorrere vie di comprensione, per mano a loro. Così imparano ma soprattutto siamo noi adulti a imparare nuovamente tante cose. Le storie del nostro tempo sono complesse, spesso durissime ma c’è sempre una chiave per entrarci in punta di piedi così da rendere visibile l’invisibile affinché faccia meno paura. In fondo da sempre le fiabe fanno questo.


Arianna Papini, La quaglia e il sasso, Prìncipi & Principi 2012

Tu hai una grande esperienza di illustratrice e autrice ma ne hai una, altrettanto importante, come editore. La tua Fatatrac è stata per anni uno dei portabandiera più attivi nel campo dell’editoria per bambini. Come vedi il rapporto tra autore e editore, soprattutto nelle difficoltà economiche attuali, quali pensi siano gli spazi per l’uno e l’altro, quali i compiti e le responsabilità? Cosa si può, o si deve, fare?

Ho la grande fortuna di avere ricoperto, nel corso degli anni, moltissimi ruoli diversi legati ai libri. Questo mi permette di avere uno sguardo ampio su ciò che accade e di non trincerarmi mai da una parte senza capire il resto. Credo, e lo credevo fermamente anche come editore, che il libri siano creature. Come tali hanno bisogno di tutte le cure condivise, autore, illustratore e editore devono andare a fianco verso la realizzazione di alta qualità poiché ai bambini va dato sempre il meglio. Le difficoltà, che purtroppo sono molte di questi tempi, credo che si possano superare soltanto lavorando insieme. Mi fanno sorridere le posizioni che a volte editori e a volte autori prendono, come se esistesse una trincea tra i due ruoli. In realtà siamo tutti nella stessa barca e, proprio come in una barca a vela, si rischia di affondare ogni volta che qualcuno non fa al meglio la propria parte. Quando il libro nasce è solo l’inizio, proprio come per un bambino. Esso va accompagnato, l’autore si deve impegnare a fianco dell’editore affinché ci possa essere una buona diffusione e l’editore deve prendersi cura dell’autore, che è la sua ricchezza più preziosa. Quando parlo di autori io intendo sempre scrittori e illustratori. Credo che due parole possano farci “passare la nottata”: qualità e condivisione.

Arianna Papini, La quaglia e il sasso, Prìncipi & Principi 2012

Per anni la tua attività di illustratrice e di artista è stata caratterizzata da volumetrie forti e, soprattutto, dal colore nero. Con i tuoi ultimi libri, e quindi anche con questa Quaglia, sembri esserti liberata da questa 'ossessione' e stai andando, con decisione, e credo anche con gioia, verso il colore. Sembra quasi una visione del mondo meno cupa e ingombrante, più lieta e ‘solare’.

Sì, è strano, in parte insondabile ciò che avviene dentro di noi quando andiamo a creare qualcosa. Non prescindiamo dalla nostra storia, dalle emozioni, dai temi portanti. E questo lo vedo ogni giorno con anche nel mio lavoro di arte terapeuta. I colori scuri erano per me una necessità, mai un’ossessione, come adesso ho bisogno di colore per narrare ciò che amo e che ho desiderio di comunicare. E a pensarci bene è vero, questo colore che irrompe adesso nella mia vita mi dà molta gioia. Sicuramente la nascita dei miei figli ha cambiato radicalmente la mia espressività ma accade, e tutti gli illustratori lo sanno, che l’arte ci renda improvvisamente visibile ciò che sentiamo... si tratta solo di accoglierlo. In questo trovo i concorsi fondamentali per poter sperimentare ciò che viviamo. Chi come me fa ricerca è sempre in cammino, non può fermarsi e nell’andare può avere la fortuna di utilizzare la forza del cambiamento come opportunità di crescita. Questo personaggio piccolo e anche semplice, la Quaglia, nasce dalla consapevolezza che a volte pensare troppo non è la scelta migliore. E io sono una persona che ha sempre pensato troppo. Questa leggerezza mi appartiene adesso, non so fino a quando... così, ho desiderato fermarla in un libro.


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