domenica 15 luglio 2012

Costruire un libro illustrato

Le dinamiche all’interno di un itinerario didattico sono parecchie e le variabili altrettanto numerose. Le scelte si intrecciano tra personalità e scelte dei docenti (anche della loro interrelazione), tra le proposte che dette scelte determinano (e che dovranno orientare il lavoro) ma, anche e forse di più, tra le personalità singole dei discenti, che non hanno mai lo stesso percorso formativo, la stessa storia individuale, gli stessi gusti e le stesse aspettative.

Ars in fabula, giugno 2012

Tutto questo è abbastanza ovvio e ne eravamo ben consapevoli durante la settimana che abbiamo passato ad Ars in Fabula, a Macerata, a ragionare di scelte editoriali, di percorsi e tecniche di illustrazione. La parte del master che ci competeva (e di cui abbiamo già parlato) era condotta da Andrea Rauch, grafico, editor di Prìncipi & Princípi, e da Roberto Innocenti, uno dei grandi maestri dell’illustrazione mondiale. Una seconda settimana di intervento sugli stessi temi è stata guidata dal fumettista Mauro Cicarè.

Alla fine delle quasi cento ore di lavoro sui libri individuati (La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth, Il Cappotto di Nicolaj Gogol, Una modesta proposta di Jonathan Swift) i diciassette allievi del master hanno prodotto un numero rilevante di proposte e di tavole, le hanno approfondite, portate avanti, hanno valutato strade alternative, sperimentato tecniche diverse.

Ars in fabula, giugno 2012

Qui sotto presentiamo una stringata antologia di disegni da cui quello che andiamo dicendo crediamo si evidenzi in maniera chiara. Le proposte ci appaiono diverse per qualità, tecnica, gradi di approfondimento. La prima diversità è, certo, nella scelta del titolo su cui lavorare. Scegliere è un atto apparentemente semplice, in realtà complesso perché mette in gioco i nostri gusti, la nostra formazione intellettuale, le preferenze individuali. Mette anche in gioco la propria abilità tecnica: il ‘conosci te stesso’ di ognuno lo porta inevitabilmente a preferire quello che è più vicino ai propri mezzi espressivi. Mezzi espressivi che non sono sempre gli stessi, che fluttuano in continuo divenire, e variano da allievo ad allievo. Così abbiamo visto sfilare sotto i nostri occhi matite nere e colorate, acquarelli, tempere, acrilici e scraper board, senza dimenticare, anche se in questo caso minoritario, il computer. E gli stili? Diversissimi anch’essi, dai riferimenti fumettistici all’espressionismo, dalla metafisica al futurismo, alla pop art, all’underground. Certo, proposte tutte da approndire e precisare, qual più qual meno matura, ma il percorso è stato intrigante, a momenti addirittura eccitante. E ci auguriamo, proficuo.



Il cappotto - Alessandro Acquista

La leggenda del santo bevitore - Cristina Chiappinelli

Una modesta proposta - Nataly Crollo

Una modesta proposta - Anna Forlati

Il cappotto - Catia Girolametti

La leggenda del santo bevitore - Sara Gitto

La leggenda del santa bevitore - Francesca Liardi

Il cappotto - Sandra Lizzio

Una modesta proposta - Cecilia Matteoli

Una modesta proposta - Maria Moya

Il cappotto - Elena Nuozzi

Il cappotto - Renata Otfinonska

Il cappotto - Mario Onnis

Una modesta proposta - Stefano Rini

La leggenda del santo bevitore - Michele Rocchetti

Una modesta proposta - Valentina Rossi

Il cappotto - Francesca Terzi

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