"Topolò – Topolove, piccolo borgo di trenta abitanti sull’estremo confine italo-sloveno, nelle Valli del Natisone, diventa ogni anno nel mese di luglio un crocevia di incontri e scambi culturali degni di una capitale. Registi, musicisti, scrittori, fotografi, performers e uomini di scienza provenienti da tutto il mondo confrontano la loro ricerca con la molteplice realtà del luogo. Non è un festival, Stazione di Topolò/Postaja Topolove, ma un piccolo-grande laboratorio che coniuga la sperimentazione con l’arcaicità di una antica cultura e la forza dell’ambiente che la ospita.
Tutto ciò che accade prende vita dal contatto diretto con il paese, che diventa così motore principale e non scenario degli eventi. Tutto si svolge nei prati, nelle piazzette, lungo i vicoli e nelle case del borgo “dopo il tramonto”, “nel pomeriggio”, “verso sera”, gli unici orari conosciuti dalla Stazione.
E in luoghi reali-immaginari quali l’aeroporto, le 4 ambasciate, l’Istituto di Topologia, l’ufficio postale, la sala d’aspetto, l’Officina Globale della Salute, l’Istituto per le Acque, la Pinacoteca Universale, le antiche sinagoghe, le terme."
Definire Topolò è quindi definire l'indefinibile. Il nome stesso lo situa in un universo che non sappiamo se vero o finto, se frutto di realtà o portato della fantasia. Non sappiamo bene cosa sia, cosa si faccia là (o meglio lo sappiamo ma tutto è così vago che preferiamo lasciarlo nella sua vaghezza), non sappiamo quando avvengano le cose (gli eventi, i concerti, le mostre...), e in fondo, nello spirito delle cose, nemmeno ce ne importa molto. La Stazione di Topolò è una grande performance collettiva cui tutti possono accedere, un evento surreal-comportamentista (si dirà così, boh!?) astratto e concreto, individuale e collettivo. Naturalmente come tutte le cose che esistono e non si sa bene quando né perché, anche la Stazione di Topolò è 'scandalosa' e quindi minacciata dalla burocrazia (quella della Regione Friuli-Venezia Giulia, nel caso), che ha tagliato pressoché l'intero contributo che permetteva alla Stazione di funzionare.
Due Picasso Guernica per la PUT (Pinacoteca Universale di Topolò) |
E allora scatta la solidarietà (una volta si sarebbe detto 'militante') e su impulso di Guido Scarabottolo, sempre in prima fila nelle imprese defilate, divertenti, apparentemente incongrue, la Galleria milanese l'Affiche organizza, per il mese di Giugno, un'asta di opere per continuare a finanziare la Stazione. Nello stile della manifestazione l'Affiche non ci dice in che data si svolgerà l'asta (ci ha promesso, però, di farcelo sapere e di mandare in rete un sito dove poter vedere, e magari acquistare, in anteprima le opere).
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